RIVISTA ITALIANA DIFESA
EUCISE 2020: l’Europa e la sorveglianza marittima 09/04/2019 | Eugenio Po

A fine marzo Leonardo, in qualità di società guida di un Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI), ha completato l’installazione del test bed realizzato nell’ambito della fase pre-operativa e di validazione del programma europeo EUCISE (European Common Information Sharing Environment) 2020. Tale programma è partito nel 2015 con lo scopo di migliorare lo scambio di dati tra le varie autorità nazionali (Forze Armate, Corpi di Polizia, Ministeri dei Trasporti, enti ed Agenzie varie) che si occupano di sorveglianza sui mari rendendo più semplice ed immediata la condivisione di tali informazioni a livello europeo. L’EUCISE 2020, che è un progetto di ricerca inserito nel 7º European Framework Program, ha infatti come obiettivo strategico il miglioramento delle politiche marittime integrate con un migliore coordinamento di tutti gli attori coinvolti nei loro rispettivi ambiti di competenza (trasporti, ambiente, pesca, confini, polizia, dogane, difesa). Il test-bed recentemente installato è stato realizzato da Leonardo insieme all’azienda italiana Engineering - Ingegneria Informatica, alla società greca Satways ldt, all’azienda spagnola GMV Aerospace and defence S.A.U. e a quella portoghese Inovaworks II command and control Lda. Operativamente è stata realizzata una rete costituita da 10 Nodi collocati in 9 Paesi (Italia, Francia, Germania, Portogallo, Grecia, Finlandia, Spagna, Norvegia e Bulgaria), un network che ha fatto ricorso ad un software progettato espressamente per il progetto (e che costituisce il vero cuore di EUCISE 2020) mediante il quale è stato possibile lo scambio dei dati. A questo punto il nuovo network deve essere utilizzato dai vari Paesi: l’Europa vuole infatti che il sistema venga impiegato il più possibile, non solo per comprenderne al meglio le capacità, ma soprattutto per capire quali informazioni vengono scambiate, quali sono i Paesi che scambiano dati e quali si limitano a visionarli. Lo scopo ultimo è quindi quello di comprendere se, da un punto di vista operativo, un’infrastruttura di questo tipo abbia un senso. Ulteriori dettagli sul RID 5/19 in edicola il 26 aprile.


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