RIVISTA ITALIANA DIFESA
Intervista al Generale Alberto Rosso 02/04/2019 | Pietro Batacchi

In questi giorni ricorreva il 96° anniversario dell'Aeronautica Militare e l'occasione ci sembrava propizia per parlare con il Capo di Stato Maggiore della Forza Armata, Gen. Alberto Rosso, "fresco" peraltro di un'audizione parlamentare molto importante, in cui ha esposto con chiarezza il suo pensiero sullo stato attuale dell'AM e che ha sollevato un dibattito, in tutta la comunità di RID e tra gli addetti ai lavori, che ci premeva in qualche modo arricchire sentendo di persona il Generale. Ebbene, il Generale ha accettato volentieri la nostra richiesta e ci ha concesso questa intervista, di cui vi offriamo adesso su Portale Difesa un'anteprima (mentre la versione integrale sarà disponile su RID 6/19), affrontando tutti i temi di attualità, anche quelli più spinosi, e non sottraendosi ad un confronto a tutto campo con lo Scrivente. Un confronto arricchito, e ci fa piacere sottolinearlo, da un'umiltà ed una passione non comuni. Tratti che abbiamo riscontrato in ogni risposta e in ogni osservazione e che hanno reso la chiacchierata ancor più piacevole e soddisfacente.

 

 

Generale, iniziamo da questo 96° anniversario...

 

Una ricorrenza importante per la Forza Armata, ma che mi porta istintivamente a ripercorrere la mia esperienza e i 40 anni della mia vita aeronautica. Sono stato un pilota della difesa aerea negli anni ’80 e all’epoca avevamo una macchina, l’F-104, bellissima ed entusiasmante da volare, ma con capacità operative limitate, se paragonate a quanto a disposizione dei nostri alleati. Un’epoca di romanticismo, certo, ma che vivevamo anche con una discreta frustrazione viste quelle capacità contenute di cui ho appena parlato. Oggi, grazie a chi mi ha preceduto ed alle scelte lungimiranti compiute dallo Stato Maggiore, la situazione è diversa ed abbiamo delle capacità importanti che, pur con quelle criticità note e che ho voluto mettere in risalto, consentono di confrontarci con orgoglio con le nostre controparti e che, anzi, fanno sì che siano gli altri Paesi a guardare a noi come ad un esempio virtuoso. Macchine come l'F-35, l’Eurofighter TYPHOON, il G550 CAEW, l’M-346, ecc. rappresentano un concentrato di tecnologia e modernità che hanno dato all’AM la possibilità di posizionarsi ai vertici mondiali consentendole di svolgere i suoi compiti con la massima efficacia. In tal senso ricevo costantemente apprezzamenti ai diversi livelli sul nostro operato tanto in Italia quanto all’estero che valorizzano e mettono in risalto un ulteriore aspetto: la qualità e l'eccellenza, oltre che delle macchine, anche del nostro personale. E forse questo è il modo migliore per ricordare la nostra evoluzione e festeggiare il nostro 96° compleanno.

 

 

 

A proposito di personale Lei ha lanciato un vero e proprio grido di allarme in Commissione parlamentare...

 

Un grido d’allarme che le confermo. L’età media del personale sta aumentando in maniera preoccupante e questo comporta 2 problemi: uno di ordine operativo, come ovvio che sia, ma uno anche di competenze, in quanto i giovani a cui trasmettere l’esperienza maturata dal personale più anziano sono sempre meno. E questo perché, purtroppo, dovendo rispettare la legislazione vigente, ovvero la L.244/2012 (Riforma “Di Paola” NdR), che come noto prevede significative riduzioni di personale entro il 2024, non abbiamo alternativa se non quella di contenere al minimo gli arruolamenti. Giusto per ricordare stiamo parlando di una diminuzione dai circa 44.000 effettivi di oggi a 33.800, ma se si mette a sistema questo dato con l’innalzarsi dell’età media del personale, e quindi con la realtà di massicci pensionamenti in pochi anni, rischiamo di ritrovarci al di sotto di una massa critica necessaria a garantire l’operatività dello strumento aeronautico nel suo complesso: dalla gestione delle infrastrutture, alla logistica, all’operatività, ai sistemi di supporto, ecc. Anche perché, e concludo con la risposta, questo trend vale pure per il personale civile che sta scendendo sotto una certa soglia in maniera preoccupante.

 

 

 

Generale so che questa è una domanda più da Ministro o da Capo di SMD, ma vorrei lo stesso avere una sua opinione in merito. Secondo Lei è il caso di pensare ad una revisione della “Di Paola”?

 

Da tecnico ritengo che una riflessione su qualche modifica, anche minore, alla Legge 244 possa essere presa in considerazione e mi sono permesso di condividere questo pensiero anche con le Commissioni Difesa di Camera e Senato.

 

 

 

 

 

Veniamo alla questione del futuro caccia europeo. Che deve fare l’Italia?

 

E' una questione che definirei fondamentale, non solo per il futuro della Forza Armata, ma, soprattutto, per il futuro del comparto aerospaziale nazionale.

 

 

 

Ma quale dei 2 progetti europei – TEMPEST e FCAS – converrebbe scegliere all’Italia?

 

In questo momento una chiara scelta di prendere parte ad un progetto assume un’importanza maggiore rispetto a quale progetto scegliere. Ma sono decisioni che spettano alla politica; noi ci limitiamo a presentare il requisito operativo.

 

 

 

 

 

Eccoci agli attuali gioielli della corona. Lei ha parlato in maniera entusiastica dell'F-35...

 

Lo confermo. L’F-35 ci offre capacità inimmaginabili ed è realmente una macchina “omniruolo”. Stiamo, infatti, parlando di un neurone di una rete in grado di raccogliere, analizzare, fondere e distribuire una mole impressionante di dati. Questo aspetto, mi preme sottolinearlo, ha anche una rilevanza politico-strategica enorme, in quanto la macchina può fornire al decisore elementi fondamentali per la comprensione e la strutturazione del quadro informativo. Vorrei, inoltre, aggiungere il fatto che l’F-35 ci ha offerto pure un arricchimento da un punto di vista logistico e manutentivo poiché abbiamo appreso delle nuove procedure che stiamo applicando con successo anche alle linee legacy, facendo crescere di conseguenza i relativi processi, e ad altri settori della Forza Armata.

 

 

 

Veniamo al TYPHOON. Come procede la crescita capacitiva della macchina, in vista anche dell’MLU?

 

Direi che procede molto bene. Oggi il TYPHOON è un velivolo maturo e completamente multiruolo. Lo dimostra anche il recente rischieramento in Kuwait, nel quale il TYPHOON, dotato di pod da ricognizione RECCELITE, ha rimpiazzato l’AMX per le operazioni di ricognizione e sorveglianza condotte nell'ambito dell'impegno della coalizione internazionale contro l’ISIS. Si tratta di una capacità significativa poiché un TYPHOON ha un inviluppo di volo e prestazioni significativamente superiori rispetto a quelle di un AMX; caratteristiche che garantiscono maggiore persistenza sull’area obbiettivo ed un campo visivo più ampio. Quindi, maggiore efficacia della missione.

 

 

Gli Inglesi hanno transitato le capacità del TORNADO sull’Eurofighter. L’AM farà altrettanto? Mi riferisco soprattutto allo STORM SHADOW.

 

I nostri TORNADO resteranno in servizio fino almeno al 2024 e stanno compiendo ancora egregiamente il loro dovere, ma è evidente che una capacità strategica come quella dello STORM SHADOW dovrà essere mantenuta e, di conseguenza, passare prima o poi anche sul TYPHOON.

 

 

 

Argomento M-346 FA. L'Aeronautica potrebbe acquistare un certo numero di M-346 FA per l'impiego nei teatri asimmetrici?

 

Al momento l'Aeronautica Militare non ha un'esigenza per acquisire l’M-346 FA. La ristrettezza delle risorse ci obbliga a concentrare l’attenzione su altre priorità ed esigenze più urgenti. E' chiaro che se le risorse lo consentissero potremmo in futuro aggiungere all’M-346 alcune capacità “attigue” a quelle del trainer puro, anche a livello di armamento, ma se mi sta chiedendo se acquisteremo un numero di M-346 FA per equipaggiare gruppi di volo e sostituire gli AMX, la risposta, al momento, è no.

 

 

 

Parliamo, invece, del progetto della International Flight Training School di Galatina. E' confermata l'idea di allargare la "Sheppard italiana" anche a Decimomannu?

 

Assolutamente sì, anche perché se acquisiremo l’M-345 nei numeri pianificati – ovvero 45 esemplari compresi quelli della PAN – la scuola volo di Galatina sarebbe potenziata al massimo delle sue capacità e non sarebbe in grado di sviluppare tutte le attività associate all’M-345 e all’M-346. Da qui la decisione di andare anche su Decimomannu, dove si vorrebbe concentrare tutta la IV Fase del Sillabo addestrativo. Del resto, Decimomannu è una location ideale per condurre l’attività di volo dei piloti caccia sull’M-346 viste le buone condizioni climatiche per gran parte dell’anno, gli spazi aerei a disposizione e, elemento non trascurabile, la disponibilità dei poligoni.

 

 

 

Ma il contratto per il secondo lotto di M-345 non si firma...

 

Ogni ritardo sull’M-345 mi preoccupa e mi toglie il sonno, proprio perché si ripercuote su un progetto, quello dell’IFTS, per il quale non solo stiamo ricevendo manifestazioni d’interesse da molti Paesi, ma che è strategico sia per la Forza Armata sia per l'industria.

 

 

 

Quanto potete andare avanti con l’MB-339?

 

Purtroppo non possiamo rimandare la sostituzione dell’MB-339. Lo stiamo spremendo al massimo, ma ormai è una macchina con un orizzonte di vita limitato.

 

 

 

 

 

Chiudiamo con droni e rimpiazzo batterie SPADA. Lei ha parlato chiaro in Parlamento su P1HH e Piaggio Aerospace...

 

Ne approfitto per chiarire un concetto. Per noi PiaggioAerospace è fondamentale. Basti pensare a tutte le attività di manutenzione sui motori degli MB-339, per esempio, oppure alla manutenzione della flotta dei P180. Per il resto, a domanda, mi sono semplicemente limitato ad esprimere delle considerazioni tecniche sul P1HH.

 

 

 

 

 

Invece, per il rimpiazzo delle batterie SPADA come la mettiamo?

 

Posso solo ribadire che senza un sostituto dell’ASPIDE si determinerebbe una grave carenza sia per la capacità di difesa aerea a corto-medio raggio, sia per la sicurezza di infrastrutture critiche e di grandi eventi. Pertanto, il CAMM ER è un programma fondamentale per l’Aeronautica Militare.

 

 

 


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