RIVISTA ITALIANA DIFESA
Un nuovo SSN AKULA per l'India 05/03/2019 | Gabriele Molinelli

L'India sarebbe prossima alla firma di un accordo da 3 miliardi di dollari con la Russia, incentrato sul leasing decennale di un secondo SSN classe Project 971, AKULA per la NATO. Secondo la stampa indiana e russa, la firma si avrà giovedì 7 marzo. L'India ha già a disposizione un AKULA russo in affitto, impiegato sotto il nome CHAKRA II.

Se il nuovo leasing sarà confermato, si tratterà del terzo sottomarino a propulsione nucleare russo a servire nella Marina Indiana, e sarà battezzato CHAKRA III. Il primo CHAKRA era stato l'ex-sovietico K-43, un SSGN della classe Project 670, nome NATO CHARLIE, che l'India ha impiegato dal gennaio 1988 al marzo 1991.

L'attuale INS CHAKRA II è un AKULA migliorato (impropriamente a volte assimilato con la sottoclasse AKULA II) il cui leasing fu deciso nel lontano 2004. I 6 battelli AKULA U, miglioramento del design base costruito in 7 esemplari, furono impostati nel 1991 in Russia ma la crisi economica del paese ne interruppe la costruzione per un decennio. L'India raggiunse un accordo per affittare uno di quei sottomarini, la cui costruzione fu dunque finalmente ultimata e seguita dall'ingresso in servizio nella Marina Russa nel 2008, con il nome NERPA. Durante le successive prove in mare un gravissimo incidente con il sistema antincendio a gas Halon risultò nella morte di 20 tecnici e marinai e nell'intossicazione di altrettanti. Questo incidente e una serie infinita di problemi dovuti alla scarsa qualità delle lavorazioni ritardarono la consegna all'India fino al 2011, e la Marina Indiana lo immise in servizio soltanto nel 2012.

I CHAKRA dovevano servire a preparare la Marina Indiana ad impiegare i pianificati SSN nazionali, che però sono ancora lontani dal materializzarsi, nonostante l'approvazione, nel 2015, di un piano per svilupparne una classe di 6 esemplari.

Il primo SSBN indiano, l'INS ARIHANT, in compenso, è entrato in servizio nel 2016 e 3 altri, molto più grandi, seguiranno.

Il futuro CHAKRA III è uno dei 2 AKULA migliorati, BRATSK e SAMARA, rimasti “parcheggiati” in porto a Severodvinsk fin dal 2014 dopo esservi stati ingloriosamente trasportati come carico su una nave FloFlo olandese, la TRANSSHELF.

Lo scafo prescelto, che nel migliore dei casi ha già 23 anni, dovrà essere sottoposto a 72 mesi di lavori che, nelle intenzioni, includeranno l'aggiunta di sistemi elettronici indiani. Dovrebbe entrare quindi in servizio nel 2025, rimpiazzando il suo precedessore. Il leasing del CHAKRA II, che scade nel 2022, potrebbe venire esteso per evitare l'aprirsi di un gap capacitivo.

Gli AKULA hanno 4 tubi lanciasiluri da 533 mm e 4 più grandi tubi da 650mm per missili antinave e per attacco contro costa. Possono essere imbarcate circa 38-40 armi fra siluri e missili. Con il CHAKRA II l'India ha potuto acquisire solo missili 3M54E Klub-S a raggio d'azione ridotto a 220 Km a causa delle limitazioni stabilite dal trattato Missile Technology Control Regime(MTCR), ma ambisce a dare maggiori capacità al III oltre che ai futuri SSN nazionali. Una versione specifica del missile cruise indiano NIRBHAY è una possibilità per il futuro e fin dal 2016 si parla di una versione del BRAMHOS compatibile con il lancio da tubo siluri.

La Russia in totale ha completato 15 AKULA: 7 base, 5 migliorati, 1 AKULA II e 1 AKULA III. Gli AKULA russi che rimangono in servizio sono equipaggiati di missili KALIBR fin dal 2016.


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