RIVISTA ITALIANA DIFESA
India: attacco aereo in Pakistan. Update 26/02/2019 | Pietro Batacchi

Dopo 12 giorni di tensione altissima, l’India ha risposto con uno strike aereo all’attacco suicida del 14 febbraio nel distretto di Pulwama (Kashmir indiano), attacco rivendicato dai jihadisti del JeM (Hais-e Mohamed), in cui sono morti 40 poliziotti della Central Reserve Police Force (CRPF) di Nuova Delhi. L’attacco, secondo fonti di stampa indiane, sarebbe stato condotto da un gruppo di 10-12 caccia MIRAGE-2000 del 40° Stormo di Maharajpur che avrebbero colpito un campo di addestramento del JeM nel distretto di Balakot, provincia pachistana del Khyber Pakhtunkhwa, per prevenire una nuova azione terroristica. In pratica, si tratterebbe di un attacco cosidetto preemptivo (teso cioè a neutralizzare un’azione aggressiva ritenuta imminente) e, soprattutto, del primo attacco aereo indiano in territorio pachistano dalla guerra del 1971. Sempre secondo fonti indiane, nel raid sarebbe anche rimasto ucciso Maulana Yousuf Azhar, cognato del leader del JeM Masood Azhar, ma sarebbero stati colpiti anche obbiettivi legati a Lashkar-e Taiba e Hizbul Mujahedin, altri 2 gruppi jihadisti anti-indiani, nei pressi di Muzaffarab, sempre nel Khyber Pakhtunkhwa. L'azione avrebbe colto di sopresa le difese pachistane, considerando che ad Islamabad si attendeva una mossa indiana, ma nel Kashmir pachistano e non certo nel Khyber. Il Pakistan avrebbe fatto pertanto alzare tardivamente in volo i propri velivoli, ma non si ha notizia di intercettazioni o duelli aerei. Il Ministro degli Esteri pachistano ha denunciato l'aggressione indiana ed ha affermato che il suo Paese ha a questo punto tutto il diritto di rispondere. Da sempre, l'India accusa il Pakistan, in particolar modo i suoi servizi segreti, il famigerato ISI, di dare supporto ai gruppi jihadisti anti-indiani che operano nel Kashmir e non solo.


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