Il Segretario di Stato britannico per la Difesa Gavin Williamson ha spiegato come le Forze Armate intendono contribuire a “Global Britain”, la visione per un Regno Unito maggiormente impegnato a livello globale dopo l'uscita dall'Unione Europea. Lo ha fatto con un discorso tenuto l'11 febbraio, di fronte alla platea del Royal United Service Institute, il più antico think tank indipendente al mondo ad occuparsi di difesa e sicurezza internazionale.
Primo fra gli strumenti da impiegare per assicurare al Regno Unito un ruolo globale è come sempre la Royal Navy, che nella nuova strategia viene potenziata. Il Segretario ha infatti annunciato piani per 2 nuove Littoral Strike Ships, delle basi avanzate galleggianti, quasi sicuramente ottenute convertendo navi civili di grandi dimensioni, come portacontainer Ro-Ro. Queste Forward Afloat Bases saranno dispiegate permanentemente all'estero, una nell'area Atlantica e una ad est di Suez, ed imbarcheranno dei neo-costituendi Littoral Strike Groups, unità di “reazione rapida” dei Royal Marines, probabilmente a livello di Compagnia rinforzata. Le nuove unità, in aggiunta alle portaerei e alle unità anfibie esistenti, possono comunque essere raggruppate per operazioni anfibie complesse.
Nell'occasione Williamson ha anche confermato che il primo dispiegamento operativo della nuova portaerei HMS QUEEN ELIZABETH, in programma per il 2021, avrà come meta proprio l'Asia e il Pacifico. A bordo, a fianco del 617 Sqn, primo squadrone F-35B britannico, ne sarà imbarcato un secondo, appartenente all'US Marine Corps.
All'estero, dopo aver aperto HMS JUFFAIR, una base d'appoggio permanente in Bahrain che simbolicamente rappresenta il ritorno nell'area dopo l'abbandono del 1971, il Regno Unito sta anche considerando di potenziare la propria presenza permanente nei Caraibi e nel sud-est asiatico, dove già mantiene una guarnigione in Brunei e un punto d'appoggio e rifornimento per le sue navi a Singapore.
La strategia britannica pone comunque sempre al centro la NATO, a cui il Regno Unito promette ancora maggiore sostegno, in particolare, nell'immediato, ritornando in forze in Norvegia, a rafforzare le difese del fianco nord che già furono di sua competenza all'apice della Guerra Fredda.
La presenza negli Stati Baltici sarà a sua volta mantenuta e rafforzata tramite ulteriori impegni addestrativi nella regione. Fin dal 2016 il Regno Unito mantiene un battlegroup di fanteria corazzata in Estonia come parte della NATO Enhanced Forward Presence, e più tardi quest'anno il Regno Unito guiderà nell'area il primo dispiegamento addestrativo della Joint Expeditionary Force che ha costituito insieme ad altri otto paesi.