RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Francia all'attacco nel Sahel 05/02/2019 | Pietro Batacchi e Gabriele Molinelli

Domenica 3 febbraio caccia MIRAGE 2000D francesi, presumibilmente provenienti da N’Djamena, hanno attaccato un convoglio di 40 veicoli armati che dalla Libia era entrato in Ciad. L’intervento è stato richiesto dalle autorità ciadiane ed ha visto prima un passaggio a bassa quota dei velivoli a fini di show of force e deterrenza e poi l’attacco dopo che il convoglio aveva proseguito la sua marcia. Non si è trattato però, sembra, di una colonna di jihadisti, bensì di una colonna di ribelli dell’Union of Resistance Forces (UFR) come dichiarato da un portavoce del gruppo che ha accusato Parigi di ingerenza negli affari interni del Ciad. Non sarebbe, del resto, la prima volta visto che anche nel 2008 la Francia aiutò il Presidente Deby a respingere l’attacco dei ribelli appoggiati dal Sudan che erano giunti sino nella capitale N’Djamena. Negli ultimi tempi si è registrata una vera e propria escalation delle attività del contingente militare francese nel Sahel (Operazione BARKHANE), in particolare in Burkina Faso e Mali dove i grupopi jihadisti hanno aumentato la loro pressione sia contro le forze di sicurezza locali sia contro obbiettivi civili. In Burkina Faso è stato dichiarato lo stato di emergenza in 14 provincie su 45, mentre il Presidente Christian Kaborè ha silurato nel giro di pochi giorni il Ministro della Difesa ed il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. I Francesi sono intervenuti in diverse occasioni in supporto delle forze burkinabe e maliane – che hanno riportato diverse perdite - impiegando elicotteri, aerei e muovendo pure i loro gruppi tattici in Mali. Nel solo periodo tra il 23 e 29 gennaio, i velivoli francesi dell'Operazione BARKAHNE avrebbero effettuato 36 sortite d’attacco e passaggi deterrenti a bassa quota, 15 sortite di rifornimento e sorveglianza/ricognizione e 44 sortite di trasporto e movimento mezzi/uomini. Attualmente, la Francia mantiene nel Sahel un dispositivo militare forte di oltre 4.000 uomini, centinaia di veicoli e una robusta componente aeromobile. A N'Djamena sono dispiegati 7 MIRAGE 2000 C e D, supportati dal Détachement d'Hélicoptères de Manoeuvre, equipaggiato con almeno 2 H225M CARACAL impiegati per operazioni speciali e missioni CSAR, nonché velivoli da trasporto tattico C-130 HERCULES e CASA 235. A Niamey in Niger sono schierati 5 UAV MQ-9B REAPER. Uno è andato però perduto in un incidente nel Novembre 2018. Sulla base sono anche presenti 2 trasporti tattici C-160 TRANSALL. Su Gao gravita un gruppo tattico aeromobile - Groupement Tactique Desert – Aérocombat (GTD-A) - che integra reparti di terra (Commandos de Montagne) ed elicotteri. Oggi sono più di 20 gli elicotteri impiegati, e nel 2018 a Gao si è aggiunto anche il Flight 1310 della Royal Air Force con 3 CHINOOK HC5 che alleviano la cronica mancanza di capacità di trasporto pesante dell'Aeronautica dell'Esercito Francese (ALAT) francese. Sempre il Regno Unito, in aggiunta a Canada e USA, assiste l'alleato anche con i suoi cargo strategici C-17 GLOBEMASTER. La componente di terra è incentrata su un task group di forze speciali, articolato su più task unit, e su 2 battlegroup meccanizzati: il GTD-East basato ad N'Djamena e il GTD-West che opera da Gao. Il Groupement Tactique Logistique, anch'esso incentrato su Gao, si occupa del sostegno logistico e dei convogli di rifornimento per le diverse Forward Operating Bases. I battlegroup francesi infatti si spostano fra le infrastrutture permanenti e alcune basi avanzate, fra cui Kidal e Tessalit nel nord del Mali. A Tessalit nel 2016 sono stati dispiegati 3 lanciarazzi M270 GMLRS che da questa posizione dominano gli accessi settentrionali del Mali. Nel nord del Niger i francesi si appoggiano sulle FOB di Aguelal e Madama, mentre in Ciad usano Faya e Abèchè.


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