RIVISTA ITALIANA DIFESA
Rivelato il primo UCAV russo 28/01/2019 | Redazione

Sui social media russi sono apparse fotografie, forse deliberatamente lasciate uscire allo scoperto dalle Forze Armate stesse, che mostrano un prototipo di UCAV su una non meglio specificata pista di collaudo. Non è da escludere la possibilità che il Ministero della Difesa russo volutamente mostri queste immagini a scopo di disinformazione, per far apparire il proprio programma UCAV più avanzato di quello che è, e al contempo mostrare un prototipo con evidenti problemi per ingannare gli avversari sulle capacità tecniche del velivolo. Nel dicembre scorso, comunque, il Vice-Ministro della Difesa Alexei Krivoruchko aveva dichiarato al canale TV ufficiale Zvezda che le prove dell’UCAV chiamato OKHOTNIK (cacciatore) sarebbero cominciate quest’anno, quindi si ritiene che le foto si riferiscano a questo sistema. Secondo TASS, l’ OKHOTNIK ha completato prove di rullaggio già nel novembre 2018, presso il centro di produzione aeronautico di Novosibirsk. Le foto potrebbero riferirsi proprio a questi test. Per l’Aeronautica russa, l’ OKHOTNIK è ufficialmente denominato URBK, per Udarno-Razvedyvatelnyi Bespilotnyi Kompleks, traducibile come sistema senza pilota di ricognizione e attacco. Il suo sviluppo è in corso da diversi anni, a cura di Sukhoi, che gli avrebbe attribuito la denominazione S-70. Nei giorni scorsi era stato avvistato un SU-57 con una nuova livrea digitale e con alcune antenne aggiuntive ben visibili. Sotto la fusoliera, i pixel della livrea dipingono la sagoma di un UCAV e sulla deriva sono presenti le sagome del SU-57 affiancato da un UCAV, accompagnati da un fulmine. Sembra evidente che il velivolo sia destinato alla campagna prove dell’ OKHOTNIK, che potrebbe essere impiegato, in prospettiva, come “loyal wingman”. Per ora il prototipo si fa notare soprattutto per la quantità di sporgenze, antenne e prese o sfoghi d’aria sul suo dorso, che rendono le sue doti stealth quanto mai dubbie. Il motore, probabilmente un normale SATURN come quelli impiegati dalle varie varianti dei caccia Sukhoi, almeno per il momento usa un ugello di scarico convenzionale, che decisamente non si presta alla bassa osservabilità, radar o infrarossa che sia. Interessante l’uso di un motore così prestante, ma considerate le sue dimensioni e il suo posizionamento, sembra probabile che il condotto dell’aria sia sostanzialmente rettilineo. Questo è un altro problema per la segnatura radar, condiviso dal SU-57 medesimo. Come detto, potrebbe benissimo già essere in sviluppo, o addirittura maturo, un ugello di scarico più furtivo, che i russi semplicemente non vogliono ancora rivelare.     

Anche MIG ha lavorato ad un suo UCAV, lo SKAT (Manta), ma lo stato attuale del programma è sconosciuto. Secondo alcune fonti esso era in competizione diretta con il progetto Sukhoi e potrebbe dunque essere stato abbandonato a favore di quest’ultimo.


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