RIVISTA ITALIANA DIFESA
La difesa e il Trattato di Aquisgrana 23/01/2019 | Gabriele Molinelli

Nel trattato siglato ieri da Francia e Germania nella città tedesca di Aquisgrana, la Difesa ha un ruolo molto importante, evidenziato dal fatto che di collaborazione militare si parla già nell'Articolo 4. In esso i 2 stati ribadiscono l'inseparabilità dei propri interessi in materia di sicurezza, e conseguentemente si impegnano a sviluppare una comune cultura della difesa e a operare congiuntamente, anche in dispiegamenti joint all'estero. A tal fine viene istituito il Consiglio di Difesa e Sicurezza Franco-Tedesco, che si riunirà regolarmente “ai massimi livelli” per guidare la nuova politica comune.

Soprattutto, si parla di cooperare nel modo più stretto possibile nel campo dell'industria della difesa, promuovendo il consolidamento del settore e la sua competitività. In altre parole, Francia e Germania pongono le basi del dominio delle loro industrie della difesa in Europa, ponendosi al centro del concetto di difesa comune e di fatto obbligando gli altri stati membri ad adattarsi. Qualche indizio sulla direzione di marcia l'abbiamo già avuto con le lamentele di Airbus e Dassault contro la scelta di paesi europei come il Belgio di dotarsi dell'F-35 invece di acquistare EUROFIGHTER o RAFALE, a cui naturalmente seguirebbe la partecipazione al progetto per il nuovo caccia franco-tedesco. Parigi e Berlino sono stati chiari: imporranno l'efficienza, bontà loro, dando forma al requisito per il caccia e guidandolo, anche e soprattutto a livello industriale, lasciando ad eventuali partner l'onore di contribuire alle spese ma con minima voce in capitolo. Ne sa qualcosa la Spagna, che al nuovo caccia ha aderito dopo timide proteste. C'è da aspettarsi che il programma congiunto per un nuovo Main Battle Tank seguirà lo stesso copione, forse ancora più rigidamente, considerando che nel settore dei carri la Germania ha molto meno bisogno di aiuto che non in quello aeronautico. Per l'industria militare italiana si preannunciano tempi e scelte difficili.

Nell'alleanza franco-tedesca c'è però almeno un problema evidente: l'impegno a sviluppare una politica comune per l'esportazione di sistemi d'arma sviluppati congiuntamente. Sappiamo tutti che la Germania ha una politica molto restrittiva che si concilia molto male con quella francese. Rheinmetall ha appena concluso una Joint Venture con BAE Systems creando una nuova entità in Gran Bretagna, lontano dalle restrizioni imposte dal Parlamento tedesco, che hanno fatto recentemente naufragare lucrativi contratti export verso l'Arabia Saudita. Rheinmetall, al riguardo, proprio in questi giorni minaccia di fare causa per danni direttamente al Parlamento federale.

Parigi non ha remore a vendere, anche a clienti che Berlino non approva. Trovare un accordo non sarà facile.


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