RIVISTA ITALIANA DIFESA
Bilancio Difesa 2019 25/01/2019 | Pietro Batacchi

Peraltro, si tratta di una tendenza che aveva iniziato a manifestarsi già dall'ultimo anno della precedente Amministrazione, come testimoniano i numeri del bilancio a legislazione vigente (BLV), ma che adesso si consolida ulteriormente e che è destinata ad accentuarsi ancor di più con l'infornata attuata dalla Legge di Bilancio 2019 in tema di riordino di ruoli e carriere, e nuove assunzioni. Il fatto positivo - da questo punto di vista direi l'unico - è che già in sede di Stato di Previsione 2019 del Ministero della Difesa si inizia apertamente a parlare di correttivi all'attuale modello/tendenza; correttivi, aggiungiamo noi, da introdurre quanto prima per scongiurare il rischio di arrivare al 2024 - data termine per il processo di implementazione della Riforma Di Paola - con Forze Armate sì più piccole, ma pure sbilanciate verso l'alto e, dunque, meno operative. Un rischio che oggi è chiaramente rappresentato da quei numeri che andremo a breve ad analizzare e che risaltano ancor di più con il taglio/rimodulazione alla voce Investimenti che è stato attuato con la Legge di Bilancio 2019.

Detto questo, procediamo come sempre all'analisi del Bilancio della Difesa partendo dallo scenario internazionale e dal quadro di riferimento delineato nelle prime pagine del corposo documento, così come questo è stato licenziato dal Parlamento poco prima di Natale.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 2/2019.


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