E’ in corso un attacco terroristico contro il complesso alberghiero Dusit, nel quartiere residenziale di Westland nella capitale del Kenya Nairobi. Nell’attacco, già rivendicato dal gruppo jihadista somalo Al Shabaab, si contano per il momento 5 morti e 14 feriti. Si tratta di un’azione che ricorda azioni analoghe compiute da Shabaab come quella del 2013 contro un centro commerciale nello stesso quartiere di Westland, in cui morirono 67 persone, ma anche quello contro il campus universitario di Garissa, nel nord del Paese, in cui persero la vita 167 persone. L'attacco cade inoltre nel terzo anniversario dell'attacco degli Shabaab alla base AMISOM (African Union Mission in Somalia) nella cittadina di El Adde in Somalia, in cui morirono più di 140 soldati kenyoti: la più grande sconfitta militare della storia del Kenya. Shabaab puo' contare in Kenya su una diramazione locale che recluta adepti soprattutto tra le decine di migliaia di Somali che vivono a Nairobi, ma anche tra gli stessi Kenyoti, e che ha legami pure con la criminalità locale. In Somalia negli ultimi mesi, Shabaab ha recuperato terreno ed intensificato le sue azioni a carattere terroristico e mordi e fuggi. Ad oggi, in tutta la Somalia sarebbero attivi tra i 4.000 ed i 6.000 jihadisti, mentre tra ottobre 2017 e settembre 2018 nel Paese si sono verificati ben 440 attacchi/attentati. Gli Americani hanno incrementato la loro presenza nel Paese ad oltre 500 uomini (Berretti Verdi e Ranger), impegnati in compiti d’intelligence/ricognizione in profondità e formazione/mentoring delle componenti speciali e di antiterrorismo locali, ed hanno condotto oltre 47 strike aerei nel 2018 (erano stati una ventina in tutto il 2017). Questa recrudescenza del fenomeno di Al Shabaab in Somalia sarebbe dovuta principalmente al supporto ricevuto dall’Arabia Saudita che utilizzerebbe il gruppo jihadista per destabilizzare il governo del nuovo Presidente Mohamed Abdullahi Mohamed “Farmajo”, troppo vicino a Turchia e Qatar. “Farmajo” fa inoltre parte del sub-clan Maheran – Darod e rappresenta il primo Capo dello Stato non appartenente al sub-clan Abgaal – Haweye (che aveva espresso i 2 presidenti precedenti), tradizionalmente vicino ai Sauditi. Nel processo di rafforzamento di al-Shabaab in Somalia un ruolo cruciale potrebbe essere stato svolto da al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQPA), branca qaedista yemenita pesantemente infiltrata dai Sauditi, che potrebbe aver facilitato l’invio di armi, tecnici, consiglieri e guide spirituali per la formazione dei miliziani del gruppo somalo. La stessa AQPA viene usata dall’intelligence saudita in funzione anti-Houti ed anti-iraniana nella guerra civile yemenita.