RIVISTA ITALIANA DIFESA
Venti di guerra nel Donbass 21/12/2018 | Andrea Mottola

L’incidente nello stretto di Kerch, che ha visto lo scontro tra unità navali ucraine e pattugliatori della Guardia Costiera russa, ha causato un innalzamento della tensione in Crimea ed in Ucraina ed un conseguente incremento nel numero delle esercitazioni militari di prontezza operativa sia delle forze ucraine che di quelle russe, nonché il rischieramento/spostamento di assetti strategici e tattici. Tra il 24 novembre ed il 15 dicembre, data scelta per la dichiarazione di indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina da quella russa, evento che si temeva potesse scatenare qualche tipo di rappresaglia militare di Mosca, l’Ucraina ha rischierato 4 caccia SU-27P FLANKER della 831ª Brigata aerea da Myrorod a Mykolaiv/Kulbakino, aerei che si sono aggiunti ai MiG-29 FULCRUM appartenenti alla 204ª Brigata per la protezione del settore meridionale dell’Ucraina. Durante l’ultima settimana, tutti questi velivoli, integrati dai 14 FLANKER in diverse varianti del 39° Squadrone caccia di Ozerne, hanno effettuato circa 10 di missioni di pattugliamento aereo armato (CAP) al giorno. Durante una di esse, peraltro, un Su-27S del 39° Squadrone si è schiantato in fase di atterraggio ad Ozerne. Sempre a Kulbakino, i 35 aerei da interdizione Su-25 FROGFOOT (di cui 11 recentemente aggiornati alla versione SM) della 299ª Brigata hanno incrementato il livello di allerta, nonché le esercitazioni di prontezza operativa con particolare attenzione agli scenari di supporto aereo ravvicinato (CAS) ed attacco al suolo, integrati da 6 cacciabombardieri Su-24M FENCER della 7ª Brigata di Myrorod, temporaneamente rischierati a Kulbakino. Al contrario, per motivi precauzionali Kiev ha trasferito i propri 5 velivoli da trasporto IL-76MD ancora operativi, inquadrati nella 25ª Brigata, da Melitopol (tra Mariupol e la Crimea) a Ozerne (140 km ad ovest di Kiev, sede del già citato 39° Squadrone), per evitare che venissero danneggiati da eventuali azioni militari russe contro basi ucraine situate nei pressi della Crimea. Il 13 dicembre, inoltre, la difesa aerea ucraina ha effettuato un’esercitazione che ha visto il coinvolgimento dei propri battaglioni di S-300 (15 batterie, sulle 18 disponibili delle 24 ereditate dall’Unione Sovietica, nelle varianti S-300PS/PT/PT-1, più una coppia di S-300V1 recentemente ripristinate ed aggiornate dopo 6 anni passati in deposito) e di BUK-M1. Particolarmente sollecitati i 2 battaglioni di S-300PS appartenenti alla 208ª Brigata antiaerea di Kherson, ed il battaglione su S-300PT-1 della 138ª Brigata antiaerea di Dnipro che costituiscono la prima linea di difesa nel caso di un’incursione di velivoli russi provenienti dalla Crimea e dalle basi russe ad est del Donbass.

La Russia, dal canto suo, ha rischierato nella base aerea di Dzankoj un quarto battaglione di sistemi missilistici antiaerei S-400 TRIUMPH in Crimea (che si aggiunge a quelli presenti a Eupatoria, Feodosia e Sebastopoli), rischieramento pianificato prima dell’incidente nel Mar d’Azov, dove sono già presenti 3 battaglioni di S-300 in riserva (2 su S-300PM/PM2 - dei quali uno a protezione di Sebastopoli e della base aerea di Gvardeyskoye e uno a difesa della base aerea di Belbek - più uno di S-300V4). Tra il 7 e l’8 dicembre 4 aerei da trasporto IL-76MD, provenienti dal 708° Reggimento aereo di Taganrog, hanno trasportato un battaglione di 400 uomini appartenenti alla 7ª Divisione Aviotrasportata di montagna da Anapa (Mar Nero) a Dzankoj, preceduti nei primi giorni di dicembre da una colonna di blindati BMP-3, mentre nell’altra base russa in Crimea, Saki, è stato rischierato un velivolo AWACS A-50. Sempre a Dzankoj, tra il 10 ed il 12 dicembre almeno un elicottero pesante per trasporto truppe ed equipaggiamenti Mi-26 ha fatto la spola con la Russia. Come detto, nei giorni successivi all’incidente di Kerch, sono aumentate le esercitazioni di prontezza operativa ed è stato elevato il livello di allerta dei reparti caccia presenti in Crimea. In particolare dei velivoli appartenenti al 37° Reggimento d’attacco di Gvardeyskoe-Simferopol - composto da 12 cacciabombardieri Su-24 FENCER (11 Su-24M e un Su-24MR) e da 15 aerei d’attacco al suolo Su-25 FROGFOOT (12 Su-25SM, 3 Su-25UB) – e di quelli inquadrati nel 38° Reggimento caccia di Belbek – composto da 28 caccia multiruolo Su-27 FLANKER (12 nella variante Su-27P, 12 in quella Su-27SM, 3 Su-27UB e un Su-27S) e da 3 caccia da superiorità aerea Su-30M2. Tra il 12 ed il 14 dicembre, 16 elicotteri Ka-52 ALLIGATOR appartenenti al 39° Reggimento elicotteri, di stanza anch’essi a Dzankoj, ed una decina degli aerei d’attacco Su-25SM FROGFOOT del 960° Reggimento di Primorsko-Akhtarsk, hanno effettuato simulazioni di missioni SEAD (soppressione delle difese aeree nemiche) con voli a bassissima quota. A tali assetti aerei, in questi giorni si aggiungeranno 12 caccia da superiorità aerea SU-27SM e 3 Su-30M2 del 38° Reggimento di Belbek, velivoli di rientro dalla base siriana di Jableh. Oltre ai caccia rientranti dalla Siria, i compiti di difesa aerea russa vengono forniti anche da assetti non presenti in Crimea, ma situati a ridosso dell’Ucraina. È il caso del 14° Reggimento caccia di Kursk (100 km a nord-est del confine), i cui 23 Su-30SM FLANKER ed 11 MiG-29SMT/UB FULCRUM (di cui 4 assegnati alla QRA, adibiti a tale compito in quanto i gli equipaggi dei più moderni e performanti FLANKER di tale unità attualmente dispongono dell’abilitazione alle sole missioni aria/suolo, mentre l’ottenimento della certificazione per quelle aria/aria, QRA inclusa, dovrebbe realizzarsi nella seconda metà del 2019) hanno effettuato diversi pattugliamenti aerei nelle aree di confine, durante le prime 2 settimane di dicembre. Inoltre, immagini satellitari risalenti a fine novembre, confermano l’ammassamento di centinaia di mezzi blindati e corazzati, tra cui circa 200 carri armati T-62M e T-64, in una base nella periferia di Kamensk-Shakhtinsky, a 18 km dal confine con la provincia di Lugansk. Altri convogli di una ventina di mezzi hanno più volte attraversato il confine all'altezza di Donetsk, negli ultimi 2 giorni. Anche la Marina Russa, il 14 ed il 15 dicembre, è stata impegnata con 3 unità – la fregata ADMIRAL GRIGOROVICH e 2 corvette classe BUYAN-M (VOLOCHYOK e OREKHOVO-ZUYEVO) in un’esercitazione di difesa antiaerea del porto di Sebastopoli da un attacco simulato di velivoli pilotati ed unmanned. Inoltre, lo scorso 18 dicembre, velivoli Su-30SM FLANKER e Su-24M/MR FENCER del 43° Reggimento dell’Aviazione navale di stanza a Saki, hanno preso parte ad un’esercitazione congiunta con la difesa missilistica che prevedeva un attacco simulato contro le batterie di S-400 presenti in Crimea, assumendo il ruolo estremamente realistico di FENCER e FLANKER ucraini.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE