RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le artiglierie navali di Leonardo 27/12/2018 | Eugenio Po

In questi ultimi tempi si iniziano a vedere i frutti delle numerose novità in tema di artiglierie navali sviluppate dalla Divisione Sistemi di Difesa di Leonardo (all'epoca Oto Melara) a partire dai primi anni 2000 per il programma FREMM. In più, con l'avvio della “Legge Navale”, vi è stato un ulteriore forte impulso allo sviluppo di nuove soluzioni in tale ambito e nel campo del relativo munizionamento.

 Il risultato è che gran parte delle realizzazioni e dei sistemi più avanzati sono, ancora una volta, italiani e vengono da Leonardo.

L'arma più recente e innovativa, che è uno dei frutti della “Legge Navale” (essendo destinata a nuovi Pattugliatori Polivalenti d'Altura), è costituita senza dubbio dal 76/62 mm SOVRAPONTE. Tale arma, il cui prototipo si trova al momento in fase di test al poligono di Cottrau (dove sta conducendo un'intensa campagna di tiri), rappresenta una soluzione per molti versi rivoluzionaria rispetto ai precedenti cannoni da 76/62 mm (COMPATTO e SUPER RAPIDO) realizzati da Leonardo. Il 76/62 mm SOVRAPONTE, rispetto ai modelli precedenti, è caratterizzato da una straordinaria leggerezza (ha un peso del 30-40% inferiore rispetto al SUPER RAPIDO) e dal fatto di non comportare alcuna penetrazione del ponte (come dice il nome stesso del sistema).

L'arma perde tutta la parte sottocoperta e i colpi sono collocati in 2 sistemi di alimentazione a forma di ventaglio (si tratta di 2 “ventagli”, contenenti rispettivamente 38 colpi ciascuno) che svolgono la medesima funzione del sistema Multifeeding installato su alcuni dei 76/62 mm modello SUPER RAPIDO e hanno le sue stesse peculiarità, ma che sono stati adattati per essere montati solidalmente alla massa oscillante. In tal modo tutti i colpi non solo sono presenti nella torre, ma compiono anche un percorso relativamente breve per arrivare alla calcata, un percorso che va direttamente dal ramo di caricamento alla cucchiaia. L'arma impiega inoltre soluzioni “tutto elettriche” in quanto tutti gli attuatori e tutti i sistemi di movimentazione sono ad azionamento elettrico (mediante motori brushless, cioè privi di spazzole). La torre è dotata inoltre di un nuovo scudo stealth e persino la canna possiede una “camicia” in materiale radar riflettente.

Il SOVRAPONTE è disponibile sia con kit STRALES, sia in una configurazione che ne è priva. La prima soluzione prevede il posizionamento dell'antenna di guida del proietto anti-aereo/anti-missile DART (Driven Ammunition Reduced Time of flight) sotto la bocca da fuoco e non di lato come avviene nel kit STRALES del 76/62 mm SUPER RAPIDO (sistema DAVIDE/DART a bordo delle fregate FREMM, della portaerei CAVOUR, sul CAIO DUILIO e in fase di installazione sull'ANDREA DORIA, come vedremo meglio più avanti). Sul SOVRAPONTE l'antenna è stata ruotata di 180o (sempre rispetto al kit STRALES del 76/62 mm SUPER RAPIDO) ed è protetta da 2 portelli che la riparano dalle intemperie e garantiscono la sagomatura stealth quando l'arma è a riposo. Ovviamente tali portelli vengono aperti ogni qual volta l'arma va in punteria.

Il SOVRAPONTE si può caricare dall'esterno ma è possibile anche effettuare tale operazione da sottocoperta installando una noria dedicata allo scopo: una soluzione che ha un impatto minimo (si tratta in fin dei conti di un tubo cilindrico di diametro molto limitato). Nel caso del SOVRAPONTE a bordo dei PPA, nei quali il cannone è installato sul cielo dell'hangar, sul lato sinistro, è stata infatti predisposta una soluzione costituita da 2 norie e un traslatore: una prima “noria” sale dalla riserva munizioni, collocata nei ponti inferiori, fino ad un livello alto dell’hangar sotto il cannone, un “traslatore” muove poi orizzontalmente i colpi fino ad allinearli alla noria di “caricamento” che infine li “introduce” dentro il SOVRAPONTE.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 1/19.

 


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