RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il bombardiere B-21 completa la CDR 13/12/2018 | Andrea Mottola

Tra il 28 ed il 30 novembre scorsi, l’USAF ha completato la Critcal Design Review (CDR) del futuro bombardiere strategico stealth Northrop Grumman  B-21 RAIDER. Tale evento rappresenta il secondo dei cosiddetti “milestones” di revisione tecnica (il primo completato lo scorso aprile con la Preliminary Design Review riguardante test su alcune componenti e sul modello in scala nella galleria del vento) necessari a confermare la maturità, la stabilità e gli eventuali difetti del design del velivolo prima dell’avanzamento del programma verso la fase di produzione del primo aereo destinato ai test di volo (posto che un dimostratore non voli già tra Tonopah ed Groom Lake). Nello specifico, la CDR ha riguardato la valutazione dell’hardware, dei processi produttivi e delle specifiche software, sulla base dei requisiti tecnici del velivolo, nonché quella riguardante i costi attesi e la timeline di immissione in servizio. La fase di progettazione del RAIDER è partita quasi 3 anni fa e, secondo i programmi, il raggiungimento della capacità operativa iniziale (IOC) dovrebbe avvenire intorno al 2025. L’Air Force dovrebbe acquisire un minimo di 100 B-21 ad un costo unitario di 550/564 milioni di dollari, secondo i dati fiscali del 2016, aerei che, entro il 2040, sostituiranno 3/4 dell’attuale flotta di bombardieri strategici americani, costituita da 20 B-2 SPIRIT e 62 B-1B LANCER, mentre gli upgrade previsti per i B-52 consentiranno agli STRATOFORTRESS di restare in servizio fino agli anni ’50. I RAIDER verranno rischierati presso le basi aeree di Dyess (Texas), Ellsworth (Sud Dakota) e Whiteman (Missouri), mentre le sedi dei test operativi, nonché manutentive e di supporto, saranno rispettivamente Edwards (California) e Tinker (Oklahoma). Il nuovo bombardiere sarà in grado di trasportare ordigni convenzionali e nucleari. È stato, inoltre, concepito per riuscire a penetrare in scenari caratterizzati dalla presenza di difese aeree pluristratificate inserite nelle cosiddette bolle “A2/AD” (anti-access/area-denial). Al momento nè l'azienda nè l'USAF stanno fornendo ulteriori dettagli ed il progetto resta pertanto riservato. Sembra però confermata l'ipotesi di una configurazione a pilotaggio opzionale


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