RIVISTA ITALIANA DIFESA
Attacco a Strasburgo 12/12/2018 | Pietro Batacchi

Dopo mesi di relativa tranquillità, l’Europa torna ad essere scossa dalla minaccia terroristica. Questa volta l’obbiettivo è stato il Mercatino di Natale di Strasburgo, sede del Parlamento europeo. L’attacco è stato condotto dal 29enne Chérif Chekatt che ha aperto il fuco contro la folla, uccidendo 3 persone e ferendone altre 13, tra cui il giornalista radiofonico italiano Antonio Megalizzi. Il killer è poi riuscito a fuggire ed è tuttora braccato dalle forze di polizia. Al momento non c’è stata nessuna rivendicazione, ma il profilo è quello classico di chi anche in passato ha colpito l’Europa in nome dell’ISIS. Si tratta, infatti, di un cittadino francese, nato nella stessa Strasburgo, di origine nordafricana e già segnalato con la cosiddetta “Fiche S” dalle autorità francesi come elemento radicalizzato. Un criminale comune, che ben conosce la città e i suoi quartieri, che avrebbe poi abbracciato la causa nichilistico-jihadista dell’IS come altri suoi “colleghi” protagonisti negli ultimi anni di alcuni attacchi che hanno funestato l’Europa. Al momento, però, come si diceva, non c’è rivendicazione. Lo Stato Islamico è stato duramente colpito nel quadrante siro-iracheno e la sua presenza è adesso circoscritta ad alcune aree desertiche a cavallo del confine. Tuttavia, l’organizzazione ha dato dimostrazione di sapersi adattare dinamicamente e colpire lo stesso. Sopratutto, si è dematerializzata rafforzando i propri legami con la criminalità transnazionale ed espandendosi in altri contesti "malati", a cominciare dall’Afghanistan e dal Sahel, quest’ultimo vero e proprio “ventre molle” dell’Europa.


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