RIVISTA ITALIANA DIFESA
La nuova fregata Mitsubishi 04/12/2018 | Andrea Mottola

L’azienda giapponese Mitsubishi Heavy Industries - MHI ha presentato un modello in scala della Futura Fregata Multi-Missione, denominata 30 DX, 8 delle quali risultano in costruzione per la Marina del Giappone dove andranno a sostituire i 6 cacciatorpediniere di scorta classe ABUKUMA e gli 8 cacciatorpediniere classe ASAGIRI. Il progetto del colosso industriale nipponico è quello di costruire una nave con capacità simili, se non superiori, a quelle dei cacciatorpediniere giapponesi classe AKIZUKI, mantenendo le dimensioni di una fregata. Ciò rappresenta un punto fondamentale anche per attirare l’interesse anche di potenziali clienti esteri. Secondo i dati forniti dalla MHI ad Euronaval, dal punto di vista strutturale la 30DX avrà un dislocamento che si attesterà tra le 5.500 e le 6.000 t, una lunghezza di 130-140 m ed una larghezza di 16 m. Dallo studio del modello, la nave sarà caratterizzata da un (ormai classico) design “stealth” per la riduzione della segnatura acustica e radar, nonché da spiccate (ed altrettanto classiche) capacità modulari che consentiranno un’elevata riconfigurabilità della nave e del suo payload in base alle missioni svolte. Riguardo alla propulsione, il progetto prevede un pacchetto basato su una turbina a gas Rolls-Royce MT-30, una copia di motori MAN ed un idrogetto - che dovrebbe garantire una velocità di punta di almeno 31/32 nodi. La 30DX sarà in grado di operare veicoli unmanned di vario genere (subacquei, di superficie ed aerei). Altro elemento certo, la presenza di un sistema automatizzato per il controllo dei danni basato sulla suite sensoristica DSS (Distributed Smart Sensors). Restando in tema di sensori, l’analisi del concept indica la presenza di un radar MFR inserito in un mast integrato nella struttura, sensori EO/IR e 3 tipi di sonar (VDS a profondità variabile, sonar rimorchiato e sonariantimine, quest’ultimo integrato nello scafo). Per quanto concerne l’armamento, infine, lo studio del modello in scala rivela la possibile presenza di un cannone BAE Systems Mk.45 da 127 mm. Ad esso si aggiungono un sistema missilistico antiaereo basato su 16 moduli VLS Mk.41 (a prua), 2x4 rampe inclinate per missili antinave (dalla forma dei canister potrebbe trattarsi dell’autoctono XSSM), un sistema missilistico a corto raggio SeaRAM presente sopra l’hangar, e diversi lanciatori per siluri e contromisure.


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