RIVISTA ITALIANA DIFESA
India: attiva la triade nucleare 21/11/2018 | Giuliano Da Fre'

 

Da novembre, anche l’India dispone del “tridente nucleare”, composto dalle capacità missilistiche, di strike aereo, e – quella generalmente considerata più sofisticata, costosa ed efficace – basata su sottomarini lanciamissili. Lo SSBN realizzato localmente e completato nel 2016, ARIHANT, ha infatti effettuato il suo primo pattugliamento operativo di deterrenza strategica. In realtà, quella effettuata è stata ancora una missione a metà tra il rodaggio e l’addestramento, e la piena capacità operativa (FOC) non è stata ancora conseguita, nonostante l’enfasi posta dal Primo Ministro Narendra Modi nell’annunciarla, lo scorso 5 novembre. Il pattugliamento ha tuttavia permesso di testare la delicata catena di comando tra governo, Nuclear Command Authority (NCA), che dal 2003 gestisce le capacità nucleari indiane (raggiunte nel 1974, col test annunciato all’ora Premier Indira Gandhi con la frase in codice “Il Budda sorride”), e sottomarino. Il pattugliamento, conclusosi il 4 novembre, è durato 20 giorni, ed è avvenuto in un’area tenuta segreta, ma verosimilmente scelta per testare il dispiegamento in quelle zone che, ha sottolineato Modi, “rappresentano una risposta adeguata a coloro che praticano il ricatto nucleare”. Quindi, tra il Mare Arabico, che consente di tenere sotto tiro le basi nucleari pakistane, e il Mar Cinese Orientale, da dove creare una deterrenza nei confronti di Pechino. Per rendere davvero efficace la deterrenza subacquea, e la triade indiana, occorrerà tuttavia non solo raggiungere la FOC per lo ARIHANT, un battello da 6.000 t che trasporta 12 SLBM B-05/K-15 SAGARIKA da 750 km di gittata, ma attendere i ben più efficaci K-4, con gittata di 3.500 km, il cui sviluppo appare però molto travagliato, e gli altri battelli della classe, che al momento prevede la realizzazione di una seconda serie di 3 unità migliorate rispetto al prototipo. Il secondo battello, lo ARIGHAT, varato nel 2017, sta effettuando le prove in mare, e potrebbe essere consegnato nel 2019, mentre altri 2 risultano in costruzione. Una volta immessi in servizio, renderanno pienamente operativa la “triade”, poiché l’esperienza insegna che per garantire un pattugliamento strategico efficace e continuativo occorre disporre di un minimo di 4 SSBN: standard cui sono ancorate le capacità di deterrenza francese e inglese, e dal 2015 anche cinese.


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