RIVISTA ITALIANA DIFESA
Al via la conferenza sulla Libia 12/11/2018 | Pietro Batacchi

Inizia oggi a Palermo la conferenza sulla Libia, organizzata dall'Italia con il supporto di UNSMIL, la missione ONU di sostengo alla Libia. Al momento non è ancora confermata la presenza alla conferenza del Generale Haftar, l'uomo forte della Cirenaica, ma pare che non ci sia, mentre la Francia dovrebbere essere rappresentata dal Ministro degli Esteri. Per quanto riguarda la Germania non sarà presente la cancelliera Angela Merkel, sebbene fosse stata fortemente attesa; a rappresentare lo Stato tedesco sarà il Sottosegretario agli esteri Niel Annen. Per il resto, i protagonisti della crisi del Paese nordafricano, innescata dalla guerra del 2011 e dalla caduta di Gheddafi, ci sono più o meno tutti, ad eccezione, sembra, di rappresentanti della coalizione democratico-liberale dell'Alleanza delle Forze Nazionali di Mahmoud Jibril che, in un comunicato, hanno manifestato tutto il loro disappunto. L'assenza di Haftar costituisce un elemento di debolezza per la Conferenza, ma fino ad un certo punto, poiché questa è "compensata" dalla presenza del Presidente Al Sissi, che di Haftar è il grande patrono. Inoltre, la decisione di Haftar di non andare a Palermo ne indebolisce ancor di più la legittimità internazionale, visto che la Conferenza ha il "bollino" ufficiale di Americani ed ONU, riducendolo a personaggio locale ed a (piccolo) guardiano di interessi altrui. L'obbiettivo della conferenza è prima di tutto gettare le basi per arrivare in maniera ordinata e accettabile sotto il profilo della sicurezza ad elezioni il prossimo anno – la volontà francese di tenere elezioni a dicembre si è scontrata con la realtà e Parigi ha segnato così una nuova sconfitta sul dossier libico –e favorire un compromesso tra Tripoli e Tobruk per giungere anche ad una nuova costituzione – basata sull'LPA (Libyan Political Agrerement) del 2015 - da approvare con referendum. Un passo importante in questa direzione in realtà c'è in parte già stato con l'accordo degli scorsi giorni tra la Camera dei Rappresentanti di Tobruk e l'Alto Consiglio di Stato di Tripoli per la ristrutturazione del Consiglio Presidenziale che dalla configurazione attuale a 9 membri dovrebbe passare a 3 membri (presidente e 2 vice), più un primo ministro separato. La conferenza di Palermo dovrà tenere conto di quest'ultimo aspetto così come della richiesta dei Libici di ridurre al minimo le interferenze straniere nel Paese. Intanto sul fronte della sicurezza, sembra reggere il cessate il fuco raggiunto a Tripoli dopo gli scontri che avevano funestato la capitale tra fine agosto ed i primi di settembre tra le milizie cittadine che supportano Serraj, da un lato, e la 7ª Brigata dei fratelli Kani e dei Misuratini "rinnegati" di Salah Badi, dall'altro.


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