RIVISTA ITALIANA DIFESA
La mitragliatrice MINIMI Mk-3 27/10/2018 | Claudio Bigatti

Nonostante sia nata nel lontano 1977, la MINIMI della FN Herstal costituisce ancora oggi un punto di riferimento per le realizzazioni della sua categoria, cioè quella delle mitragliatrici leggere (LMG – Light Machine Gun) in calibro 5,56x45. Nel 2003 ha debuttato anche la versione MMG (Medium Machine Gun) in calibro 7,62x51 voluta dallo Special Operation Command (SOCOM) statunitense ed anche questa è stata un grande successo. Nel 2013, infine, grazie alle lunghe esperienze maturate, è arrivato un restyling culminato con le nuove versioni Mk-3.

 

MINIMI: l’evoluzione

 

Adottata da oltre 75 Paesi, tra cui quasi tutti i membri della NATO, la “Mini Mitrailleuse” o più semplicemente MINIMI, rappresenta certamente la LMG moderna di maggior successo. Come spesso accade nel mondo delle armi leggere (ma tale condizione vale anche per la motoristica e per molti altri settori dell’ingegneria), la MINIMI non costituisce un progetto totalmente originale in quanto riprende il concetto di LMG dalla precedente e sfortunata Vz-52 prodotta in Cecoslovacchia nel 1952. La Vz-52, camerata inizialmente in 7,62x45 (una cartuccia intermedia, dotata di bossolo rimless, sviluppata in Cecoslovacchia) e dal 1957 in 7,62x39, adottò per prima il duplice sistema di alimentazione, capace cioè di utilizzare un caricatore verticale da 25 colpi stile Bren/Zb-26 (da cui in parte derivava), oppure un nastro metallico non disintegrabile; era dotata, inoltre, di canna sostituibile rapidamente. La Vz-52, indubbiamente, fu il primo esempio di LMG moderna, nel senso che era dotata sia di duplice sistema di alimentazione, sia di sistema di cambio rapido della canna. In senso assoluto, invece, è probabilmente la RPD (Ruchnoy Pulemyot Degtyaryova) sovietica calibro 7,62x39 ad essere stata la prima LMG moderna e di successo, per quanto dotata di sola alimentazione a nastro e canna fissa. Sarà però la vasta distribuzione e l’onnipresenza della RPD nei conflitti globali (dal Vietnam sino alla Guerra Iran-Iraq) a portare all’attenzione dell’Occidente l’efficacia in combattimento delle mitragliatrici leggere camerate nel nuovo calibro da fucile; come in molti altri casi, tuttavia, passerà qualche decennio prima che si comprenda la necessità di averne una nei propri arsenali.

Progettata da Ernest Vervier, la MINIMI è leggera ed affidabile, e rappresenta l’arma giusta al momento giusto. Quando è iniziata la transizione dal 7,62 NATO (7,62x51) al 5,56x45 è risultata anche l’unica della categoria pronta sul mercato.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 11/18.

 


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