Secondo un articolo apparso oggi sul Corriere della Sera, il programma MBDA CAMM ER sarebbe a rischio. La causa: l'opposizione del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Il programma, come noto, è già ben avviato da tempo; con fondi – del bilancio ordinario della Difesa - che già ci sono ed il solo parere parlamentare necessario per il via libera ufficiale. Al momento ci risulta che il decreto di approvazione inviato alle Camere sia stato per il momento sospeso. Ora, al di là delle questioni politiche, nelle quali come sempre non entriamo e che non ci competono, occorre sottolineare che il CAMM ER è un programma strategico per l’Italia, per tutta una serie di ragioni. La prima, e più evidente, è che si tratta di un prodotto italiano che coinvolge massicciamente aziende del nostro Paese: MBDA Italia, responsabile del progetto e che vede interessati gli stabilimenti di Roma/Tiburtina, Spezia e Bacoli/Fusaro (Napoli), in particolare quest'ultimo risulterebbe il più coinvolto; Avio, responsabile del motore con lo stabilimento di Colleferro (Roma); e Leonardo, per il radar KRONOS, con gli stabilimenti di Roma/Tiburtina e Bacoli/Fusaro. La ricaduta sul nostro Paese, pertanto, sarebbe estremamente rilevante sia in termini tecnologico-industriali che occupazionali. Inoltre, andrebbero salvaguardati i cospicui investimenti già effettuati in questi anni. La seconda questione riguarda invece gli aspetti internazionali legati alla cooperazione ed all’export. Il programma CAMM ER, infatti, nasce nell’ambito di una cooperazione con il Regno Unito, con il quale già esiste un accordo che verrà reso esecutivo nelle prossime settimane mediante un “implementation agreement” la cui firma è prevista proprio al Fusaro. Per quanto riguarda, invece, l’export, ci sono ottime opportunità in Polonia e Spagna, ma anche in Qatar. In generale, essendo il CAMM ER il naturale sostituto dell’ASPIDE – venduto in circa 5.000 esemplari nel corso degli anni in tutto il mondo – le prospettive sono davvero importanti (oltre un miliardo di euro solo nel breve periodo) e non farebbero che portare ulteriori benefici al tessuto occupazionale italiano. Non meno importanti, gli aspetti operativi. Il CAMM ER dovrà rimpiazzare con Esercito ed Aeronautica i sistemi SKYGUARD e SPADA che non potranno essere più usati a partire dal 2021 a causa della loro età. Se, pertanto, il CAMM ER dovesse realmente essere cancellato, l‘Italia si ritroverebbe priva di difesa missilistica a corto-medio raggio; fondamentale per la sicurezza del territorio nazionale (grandi eventi, infrastrutture critiche, ecc.) anche nei confronti di minacce quali droni e missili da crociera. Strumenti sempre più diffusi anche presso organizzazioni terroristiche e non-statuali. Infine, Infine ricordiamo un ulteriore aspetto. Nel contratto CAMM ER sono inseriti pure 2 studi di fattibilità: uno per l’integrazione dello stesso CAMM ER come “seconda munizione” nel sistema sup-aria SAMP/T dell’EI; l’altro per la navalizzazione del CAMM ER, visto che anche la Marina si sta orientando ormai sempre di più su questa soluzione per equipaggiare i PPA Light e le future European Patrol Corvette (EPC).