Il segretario dell’Hezbollah libanese, Hassan Nasrallah, ha dichiarato che il movimento ha migliorato costantemente la precisione dei suoi razzi e missili. Un successo conseguito – ha sottolineato – nonostante le azioni di contrasto attivate da Israele. In questi mesi, l’aviazione israeliana e il Mossad hanno condotto numerose operazioni proprio per neutralizzare questa minaccia: colpiti depositi, installazioni e tecnici in Siria e in altre regioni. Una campagna che aveva proprio come target il cosiddetto “kit precisione”, sistemi forniti dall’Iran (forse con la complicità della Corea del Nord) agli alleati regionali. Nessuno se la sente di sottovalutare le parole del leader del Partito di Dio, perché fatta la dovuta tara alla propaganda, non c’è dubbio sulle capacità dei guerriglieri sciiti. E’ noto come il loro arsenale sia robusto, composto da missili con gittate diverse, in grado di minacciare le zone a ridosso del confine ma anche la parte sud di Israele. Inoltre gli ayatollah hanno fatto di tutto per incrementarlo e renderlo più forte: in caso di conflitto tra Teheran e Gerusalemme Hezbollah (ma anche Hamas e le milizie sciite irachene) devono avere armi a disposizione per ingaggiare i nemici. Lo prova quanto avvenuto l’8 settembre. Gli iraniani hanno centrato, sempre con un missile terra-terra, un edificio a Koy Sanjaq, in Iraq, dove era in corso una riunione dei separatisti curdi del KDPI. Un chiaro segnale. Non è poi un caso che in contemporanea con l’annuncio di Nasrallah gli israeliani abbiano rivelato di aver potenziato le difese e lo scudo attorno alla centrale nucleare di Dimona, nella parte meridionale del paese