RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’Egitto si proietta sul mare 22/08/2018 | Giuliano Da Fre'

Già nel XIX secolo la Marina Egiziana aveva dimostrato ambizioni da Blue Water Navy, acquistando anche ben 6 corazzate, poi cedute alla Turchia. Dopo il 2010, quella che tra anni ’70 e ’90 era divenuta una flotta poco standardizzata e per lo più di “seconda mano”, con navi acquistate da Cina, URSS, Stati Uniti, Spagna, o realizzate localmente, sta assumendo una nuova forma, decisamente hi-tech, pur mantenendo diversificate fonti di procurement. E i programmi lanciati nell’ultimo decennio stanno ormai cambiandone la fisionomia. Dalla Francia arriva il grosso delle piattaforme destinate ad ammodernare la componente alturiera di superficie, incentrata sino a pochi anni fa su 10 tra fregate e corvette degli anni ’70 e ’80, cui si è poi aggiunta la coetanea SHAHAB MISR, una corvetta ex sudcoreana classe POHANG del 1988, trasferita nel 2017. Nel giugno 2015 è però entrata in servizio la fiammante fregata TAHYA MISR, una delle FREMM in costruzione per la Marina Francese, acquistata direttamente dal Governo egiziano mentre era ai collaudi, seguita nel 2016 dalle 2 grandi LHD anfibie da 23.000 t. classe NASSER, tipo MISTRAL impostate per la Russia, ma poi sottoposte a embargo e girate all’Egitto. Infine, il 22 settembre 2017 è entrata in servizio la EL FATEH, prima delle 4 fregate leggere/corvettone multiruolo da 2.600 t. tipo GOWIND-2500 ordinate nel 2014, con altre 2 in opzione. La prima unità, impostata 2 anni prima della consegna, è stata realizzata dall’allora DCNS a Lorient, mentre le altre dal 2016 sono in costruzione (con assistenza francese) presso i cantieri di Alessandria, e la consegna è prevista nel 2019-2021. Nel 2013-2015 erano peraltro state consegnate 4 motomissilistiche tipo AMBASSADOR Mk-3 dell’americana VT Halter Marine, riclassificate localmente come corvette d’attacco da 780 t classe SULEIMAN EZZAT, affiancate nel 2015 dalla più piccola FADEL, una MOLNYA ex russa del 2000. La Germania ha invece supportato l’ammodernamento della componente subacquea, incentrata sinora su 4 battelli Type-033 cinesi vecchi di 35 anni. Nel dicembre 2016 è stato consegnato infatti all’Egitto lo S-41, primo dei 2 battelli Type-209/1400 (Improved) ordinati nel 2011, seguito dall’S-42 nell’agosto 2017. Nel frattempo, sono stati ordinati nel 2014 alla TKMS altri 2 sottomarini, la cui consegna è prevista nel 2019. Per quanto riguarda il naviglio ausiliario e specializzato, la componente di mine warfare è abbastanza recente, essendo incentrata sulle 5 unità costiere realizzate dalla Swiftships negli anni ’90, coetanee dei 2 cacciamine OSPREY ceduti dalla US Navy nel 2007. Date le ambizioni e i programmi in corso, le carenze riguardano navi logistiche, di appoggio/salvataggio per sommergibili, e SIGINT/ELINT, mentre restano per ora solo ipotesi le possibili acquisizioni di ulteriori fregate di squadra (FREMM in primis) e unità leggere d’attacco: componente quest’ultima che vede ancora in servizio o in riserva ben 31 unità lanciamissili, 10 motosiluranti, 12 cacciasommergibili/cannoniere, tutte realizzate tra 1966 e 1988, cui dal 2011 si vanno aggiungendo 6 vedette di progettazione turca, e 6 pattugliatori da 150 t della Swiftships, simili a 12 unità realizzate per la Guardia Costiera egiziana tra 2006 e 2014.


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