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LâAeronautica Algerina ha avviato nel corso degli ultimi anni un programma di modernizzazione che ha interessato tutte le sue componenti e che consentirà al Paese di continuare ad occupare una posizione di primo piano a livello regionale. Un risultato ottenuto grazie ad importanti investimenti effettuati dal Governo in tutta la propria componente militare - soprattutto navale e terrestre - ma che ha avuto un discreto impatto anche sullâAeronautica e sulla difesa missilistica. Nel 2017 lâAlgeria ha investito il 5,71% del PIL (corrispondenti a 8,58 miliardi di euro) in spese per la Difesa, un decremento rispetto alle percentuali stanziate nel biennio precedente (6,27% nel 2015 e 6,42% nel 2016) che, tuttavia, non ne inficia il primato dellâintero continente africano. Tale primato, tuttavia, viene indebolito dallâancora eccessiva dipendenza da sistemi di fabbricazione russa, alcuni dei quali con quasi 50 anni alle spalle, e dalla mancanza di esperienza di combattimento, anche dal punto di vista delle operazioni internazionali, della stragrande maggioranza dei suoi soldati. Il settore aeronautico, inoltre, è affetto da una cronica inefficienza manutentiva, testimoniata dai frequenti e, spesso, tragici incidenti che negli anni, anche più recenti, ne hanno coinvolto i velivoli. Tale inefficienza trova fondamentalmente spiegazione nella dottrina militare storicamente applicata in Algeria e basata su strategie di guerriglia - risalenti alla guerra dâindipendenza dalla Francia - unita alla dottrina militare sovietica che enfatizzava lâimportanza delle forze terrestri â in particolare delle componenti corazzate e di artiglieria â rispetto allâaviazione. La minor importanza data a questâultima ha causato, nel corso degli anni, un grosso gap capacitivo in termini di obsolescenza dei mezzi e di preparazione del personale tecnico e degli equipaggi, considerato che, dal 1976, lâAeronautica Algerina non è mai stata impegnata in alcun conflitto. Dalla sua costituzione post indipendenza, nel 1957, la Forza Aerea algerina ha subito almeno 3 fasi di modernizzazione.
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