RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’AEGIS ASHORE del Sol Levante 28/08/2018 | Giuliano Da Fre'

Mentre il 29 luglio veniva varato il MAYA, il primo dei 2 nuovi super-caccia AEGIS nipponici derivati dai KONGO/ATAGO, ma con capacità antimissile balistici potenziate, nelle stesse ore andava in scena uno stop-and-go per il programma AEGIS ASHORE, ossia l’acquisizione di 2 sistemi di difesa aerea simili a quelli imbarcati sulle unità AEGIS, ma basati a terra. Un piano che trae origine dalle prime minacce missilistiche (e poi atomiche) nordcoreane, iniziate con i test effettuati con missili a medio raggio dal regime di Pyongyang a partire dal 1998, ma che guarda anche alle tensioni con la Cina. Tuttavia, l’apparente disgelo in atto nella penisola coreana (che in realtà a Tokyo si vive con maggiori complicazioni, vista la rivalità economica e strategica anche con Seul), ha portato con sé diverse domande circa il programma AEGIS ASHORE. Soprattutto di natura finanziaria, visto che a fine luglio fonti di stampa riportavano i dubbi trapelati da ambienti governativi, circa i costi, stimati ora in 3,6 miliardi di dollari, contro i 2 inizialmente previsti: costi che poi arriverebbero a 5,4 miliardi di dollari (contro i 4 delle stime iniziali) comprendendo anche l’acquisto dei missili e il supporto logistico. Tuttavia, a sorpresa, nel bel mezzo delle polemiche, il 30 luglio il Ministero della Difesa nipponico ha annunciato di aver selezionato Lockheed Martin per la fornitura di 2 Long Range Discrimination Radar (LRDR), con un accordo del valore stimato in 2,34 miliardi di dollari ed operatività iniziale del sistema nel 2023. Si tratta tuttavia di una selezione solo ufficiosa: ancora pochi giorni prima, altre fonti riportavano un orientamento favorevole allo AN/SPY-6 /AMDR-Air and Missile Defense Radar, apparato in banda S in fase di sviluppo da parte di Raytheon. Pur riguardando sistemi avanzatissimi e allo stato dell’arte, gli analisti fanno notare che lo LRDR presenta tempi e rischi inferiori al radar rivale, che però andrà ad equipaggiare le future navi AEGIS della US Navy, creando così difficoltà nell’integrazione con le batterie AEGIS ASHORE nipponiche.


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