RIVISTA ITALIANA DIFESA
Elicotteri antisom 08/08/2018 | Massimo Annati

Da molto tempo gli elicotteri imbarcati rappresentano un importante strumento per la caccia antisom. L’Italia è stata tra i primissimi Paesi ad impiegare elicotteri imbarcati: nel 1962 i primi AB-47J vennero imbarcati sulle fregate classe BERGAMINI, modificate in sede di costruzione con l’aggiunta di un ponte di volo di un hangar telescopico; questi elicotteri leggeri erano stati appositamente upgradati dall'Agusta per portare un siluro leggero Mk-44 oppure alcune boe-sonar omnidirezionali. Nel 1964 i Sikorsky SH-34G vennero imbarcati sugli incrociatori leggeri classe DORIA (le prime unità al mondo ad essere state progettate sin dall’inizio con hangar e ponte di volo per elicotteri) ed equipaggiati con sonar AQS-4 e siluri Mk-44. Prima gli AB-47J e poi gli SH-34G vennero gradualmente sostituiti, a partire dal 1964, dall'AB-204AS (ovvero Antisom), equipaggiati con un sonar AQS-5, radar ARI-5955 e 2 siluri Mk-44, con un notevole miglioramento delle capacità operative. Per confronto tutte le numerose classi di fregate e caccia statunitensi costruite negli anni ‘60 non disponevano di hangar e ponte di volo, oppure, al più, avevano delle sistemazioni per i piccoli droni antisom QH-50 DASH, utilizzati come vettori di siluri o di cariche di profondità. Bisogna arrivare al 1971 per l’entrata in servizio dei primi elicotteri SH-2D SEA SPRITE LAMPS Mk-I, che in alcuni casi erano imbarcati al posto dei DASH, modificando l’hangar. Del resto la disponibilità di portaerei e aerei da pattugliamento marittimo ha influenzato molto le scelte progettuali statunitensi, tanto che i primi 28 caccia della classe BURKE (Fligth I e Fligth II), entrati in servizio tra il 1991 e il 1999, dispongono soltanto di una piattaforma per elicotteri, senza alcun hangar. La presenza di un elicottero imbarcato consente di estendere notevolmente le capacità di scoperta e attacco di contatti subacquei. L’utilizzo di un sonar filabile e/o di boe sonar consente di poter sfruttare al meglio le possibilità offerte da diverse quote a cui posizionare il trasduttore e dai diversi aspetti con cui si può presentare il contatto rispetto a quanto fatto dalla nave. Altre caratteristiche di fondamentale importanza sono la capacità di trasferirsi rapidamente da un punto di dipping ad un altro, e la pressoché assoluta invulnerabilità del mezzo aereo rispetto al sommergibile (almeno fino a quando non saranno disponibili operativamente missili profondità-aria). Queste capacità sono essenziali in fase di caccia (scoperta, classificazione e tracciamento), ma vengono sfruttate anche per la condotta di attacchi. Basti pensare che nella Royal Navy né le future fregate Type-31, né tanto meno le nuove fregate antisom Type-26 attualmente in costruzione, dispongono di tubi lanciasiluri e che, di conseguenza, possono effettuare un attacco solo ed esclusivamente con l’impiego degli elicotteri imbarcati.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 8/18.


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