RIVISTA ITALIANA DIFESA
La sfida del KC-390 24/04/2018 | Paolo Gianvanni

Il settore dei velivoli da trasporto militare con payload di 20 t è parecchio “affollato”. La concorrenza tra i velivoli militari appartenenti a questa fascia si è intensificata con l’arrivo dell’Embraer KC-390. L’obiettivo del nuovo velivolo (ma anche di tutti gli altri contendenti) è la sostituzione della flotta mondiale di C-130 di 1a generazione, una “torta” che vale circa 700 velivoli, ovviamente senza scordarsi i nuovi clienti (e, magari, "intaccare" pure il dominio del "nuovo" C-130J). I concorrenti diretti sono il citato C-130J, il corrispondente ucraino An-12 e i suoi più recenti sviluppi cinesi Yun 8/9, l’MTA/Il-214 (inizialmente programma congiunto russo-indiano ed ora solo russo), l’Antonov An-178 (leggermente più piccolo, con un carico utile di 18 t). Concorrenti indiretti sono i più grossi Airbus DS A400M e Kawasaki C-2 ed i più piccoli Airbus DS C-295M e Leonardo C-27J. Il C-130, in particolare, è nello stesso tempo il velivolo da sostituire e, nella sua riedizione C-130J, il concorrente più pericoloso. Come recita lo slogan in Lockheed:…"il solo sostituto per un Herc è un altro Herc…". All’epoca della sua apparizione l’HERCULES portò una vera rivoluzione nel settore del trasporto aereo militare grazie soprattutto al sistema propulsivo costituito da turboeliche ed il modello resistette bene alla concorrenza portata avanti da metà anni ‘60 da un interessante prodotto europeo, il bimotore franco-tedesco C-160 TRANSALL che però rispondeva a specifiche notevolmente diverse. Così, il C-130 era concepito per operazioni a lungo raggio (dell’epoca) mentre il TRANSALL era ottimizzato per operazioni a medio raggio IT (Inter-Theatre) a fronte di un conflitto sul continente europeo.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 5/18.


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