RIVISTA ITALIANA DIFESA
L'aggiornamento del parco carri russo 25/04/2018 | Enrico Po

In attesa dell’introduzione del nuovo carro da combattimento T-14 ARMATA (vedi RID 2/2016 pagg. 34-45) l’Esercito Russo è impegnato, ovviamente, nel mantenere nella maggior efficienza possibile il parco mezzi di cui attualmente dispone. Tale attività, oltre alla revisione, comprende da diversi anni anche una serie di aggiornamenti e programmi di modernizzazione, attività che negli ultimi tempi è stata intensificata (forse anche per i ritardi del programma T-14) ed estesa a tutti e 3 i modelli di MBT in servizio o accantonati nei depositi, e cioè il T-72, il T-80 e il T-90 (naturalmente scegliendo gli esemplari nelle migliori condizioni e nelle loro più recenti versioni), al fine di allungarne la vita operativa. L’ultimo grosso contratto relativo a questa attività, che riguarda un consistente numero di T-72 B, T-80 B/U e T-90, è stato firmato nell’agosto del 2017 con il gruppo industriale Uralvagonzavod.

A partire dal 1976 e fino al 1985 l’Unione Sovietica è stata l’unico Paese al mondo ad avere contemporaneamente in produzione e in servizio 3 tipi di carri da combattimento: il T-64 B (sviluppato dal “bureau” di progettazione Morozov/Sholin dello stabilimento Malyshev di Kharkov e destinato ad equipaggiare le forze corazzate di prima schiera), il T-72 (sviluppato dal “bureau”di progettazione Kartsev dello stabilimento Uralvagonzavod di Nizniy-Tagil per dar vita ad un carro meno costoso del T-64 e quindi destinato alle unità di seconda linea e all’esportazione, e con l’obiettivo secondario di realizzare un MBT che fosse facilmente producibile nei Paesi del Patto di Varsavia al fine di sostituire il T-54/55) e il T-80 (sviluppato dal “bureau” Kotin/Popov di Leningrado/San Pietroburgo, caratterizzato da un apparato motore costituito da una turbina a gas e destinato originariamente a prendere il posto del T-64) (1), tutti con equipaggio composto da 3 uomini e tutti dotati dello stesso cannone a caricamento automatico 2A46 (D-81 TM) da 125 mm sviluppato dallo Spetstekhnika Design Bureau di Ekaterinburg (Sverdlovsk) e prodotto dal Motovilikha Artillery Plant di Perm. La standardizzazione si ferma comunque alla sola bocca da fuoco pura e semplice in quanto già il sistema di caricamento automatico, del tipo “a giostrina”, è di 2 tipi diversi.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 5/18.


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