Oggi va in scena ad Ankara, tra imponenti misure di sicurezza, la riunione tripartita sull’attuazione degli accordi di Astana sulla Siria tra il Presidente turco Erdogan, il Presidente russo Putin e quello iraniano Rohani. In molti hanno già definito questo vertice come la Yalta del Medio Oriente. Probabilmente è un'esagerazione, di sicuro nella capitale turca si incontrano i 3 veri vincitori della guerra civile siriana che puntano, forse, a chiudere, o quanto meno, congelare, il conflitto, consolidando la spartizione della Siria in zone d'influenza, ed a contenere le mire americane nell'est e nel nord-est del Paese. Nei fatti, i 3 Presidenti si incontrano dopo la conquista di Ghouta da parte dei governativi che ha sancito la fine della quarta fase della guerra civile siriana. La prima, è stata quella degli albori e della protesta contro il regime di Assad. La seconda, durata dal 2012 al settembre 2015, è stata quella della "prima internazionalizzazione", con l'ingresso del Free Syrian Army nell'orbita della Fratellanza Musulmana siriana e con la prima fase della guerra per procura tra Iran e Arabia Saudita. La terza è stata quella dell'intervento russo, che ha ribaltato le sorti del conflitto, e della conflittualità tra Turchia e Russia. La quarta, è quella iniziata il 9 agosto 2016, con il summit Putin-Erdogan ed il grande compromesso tra Ankara e Mosca, che ha portato nei fatti all'uscita di scena dell'Arabia Saudita, e che è terminata, appunto, con la conquista di Ghouta da parte di Assad. Il vertice di oggi, pertanto, servirà a gettare la besi per una nuova fase della guerra e, come accennato, anche a creare i presupposti per un cessate il fuoco più duraturo e localizzato in parti più ampie del territorio siriano. Il Presidente Putin era tuttavia giunto in Turchia già ieri per discutere della cooperazione bilaterale russo-turca e celebrare l'avvio dei lavori sulla prima centrale nucleare della Turchia, ad Akkuyu, nel sud del Paese, realizzata con l'assistenza dell'Agenzia russa per il nucleare Rosatom. In agenda anche la vendita del sistema superficie-aria S-400 TRIUMF - le cui consegne alla Turchia, come confermato dal Sottosegretario turco per le Industrie della Difesa, Ismail Demir, inizieranno nel luglio 2019 – ed un ulteriore approfondimento dei rapporti politico-militari tra i 2 Paesi.