Caduta Afrin, le Forze Armate turche e i loro alleati del Free Syrian Army (FSA) si preparano a ripulire le ultime sacche di resistenza nel cantone curdo. Le milizie dell'YPG, infatti, rimangono asserragliate nella zona di Tell Rifaat, nell'omonimo sotto-distretto, zona nord del Governatorato di Aleppo, mentre si registrano scontri tra membri delle YPG e dell'FSA attorno ad Halisa. Ad ogni modo, l'attacco finale contro le milizie curde sembra possa essere ormai solo questione di tempo. Parallelamente a quanto accade nel cantone curdo-siriano di Afrin, anche la situazione nella Ghouta Orientale ha conosciuto, nell'ultima settimana, decisivi sviluppi. I governativi, infatti, controllano saldamente oltre 2/3 del territorio, avendo diviso ciò che resta delle zone controllate dai ribelli in 3 sacche, nelle quali altrettanti gruppi ribelli rimangono tuttora arroccati. Nello specifico, le porzioni di territorio ancora fuori dal controllo dei governativi sono quelle di Douma (zona nord), occupate da Jaish al-Islam; la zona di Jobar (a sud), quartiere nella periferia di Damasco, è invece sotto il controllo delle milizie di Faylaq Al- Rahman; nel mezzo, nella la zona di Harasta, sono invece presenti i combattenti di Harar Al-Sham, isolati dal resto dei ribelli. E proprio la stessa Harar Al-Sham, nelle ultime ore, è giunta a negoziare un accordo con i governativi – con Mosca a fare da garante – per aprire un canale di evacuazione (verso le zone di Idlib, a nord-ovest, e Daraa, a sud) in cambio della deposizione delle armi. Tuttavia, non è al momento dato sapere quando – e secondo quali modalità – questo accordo potrà essere attuato.