Il 20 marzo, presso la sede romana di Elettronica, c’è stata la firma dei protocolli d’intesa tra il Gruppo ELT – Elettronica con Thales Australia e con l’azienda australiana Daronmont Technologies, firma che pone le basi per la collaborazione tra le 3 aziende in caso risultasse vincente la proposta di Fincantieri per la costruzione delle 9 nuove fregate in acquisizione dalla Royal Australian Navy nell’ambito del programma SEA 5000 Future Frigate. L’accordo è stato siglato dal Direttore Generale di Elettronica, Domitilla Benigni, con il CEO di Thales Gerard Christmann e il Direttore Generale di Daronmont Lee Stanley. Come noto, il programma SEA 5000 prevede la costruzione di nuove navi in un’ottica di rafforzamento delle capacità di difesa anti-sommergibile della RAN. Il valore globale del programma Future Frigate si attesta intorno ai 35 miliardi di dollari australiani. La costruzione delle navi è prevista a partire dal 2020 in Australia. Le nuove fregate cominceranno a sostituire quelle della classe ANZAC attualmente in servizio, nel corso del decennio 2025/2035. I 3 gruppi rimasti in lizza per il programma sono guidati rispettivamente da “prime contractor” provenienti dall’Italia (Fincantieri), dal Regno Unito (BAE Systems) e dalla Spagna (Navantia). Il progetto presentato dal raggruppamento italiano è basato sulla classe FREMM di fregate già in servizio presso la Marina Militare Italiana, Francese, Marocchina ed Egiziana, nonché in corsa per il programma FFG(X) della US Navy. Durante la fase di pre-selezione, il Governo australiano ha richiesto un’offerta per la classe FREMM basata sulla variante italiana della nave, sia per la coerenza delle sue caratteristiche con i requisiti australiani, sia perché 6 navi sono già in servizio attivo con la Marina Italiana, fattore che riduce le incertezze in fase di sviluppo, nonché il costo globale del programma di costruzione. La decisione finale da parte del Governo australiano è attesa entro la prima metà di giugno. Tornando ai protocolli d’intesa, la firma è avvenuta durante la visita di una delegazione australiana presso la sede romana di Elettronica e ha visto la partecipazione anche dei vertici dell’AIAD, Guido Crosetto e Carlo Festucci. La collaborazione sul progetto segnerebbe il ritorno del gruppo nel mercato australiano, una presenza iniziata negli anni ’80 con l’installazione dei sistemi ESM (Electronic Warfare Support Measures) sviluppati dal Elettronica sui cacciatorpediniere classe RIVER della Marina Australiana. Gli accordi stabiliscono che le 3 società lavoreranno insieme in esclusiva per equipaggiare le fregate australiane con sistemi EW. Nello specifico, la collaborazione tra Elettronica, Thales Australia e la Daronmont Technologies - integratore di sistemi, specializzata nell’elaborazione digitale ad alta velocità e nel software engineering – prevede l’adozione sulle navi australiane di una suite derivata dalla MINERVA – che Elettronica sta sviluppando per i PPA della MMI e che costituisce un aggiornamento rispetto alla suite presente sulle attuali FREMM - con ESM, EWM (Electronic Warfare Management) ed apparati CESM/COMINT. Questi ultimi, in particolare, dovrebbero essere sviluppati in collaborazione con la Daronmont che già ne produce per navi di diversa categoria (sommergibili classe COLLINS e futuri OCV/OPV). Per quanto riguarda i sottosistemi ECM (Electronic Counter Measures) della suite MINERVA, va ricordato che tali dispositivi non sono mai stati adottati dalla Marina Australiana, tuttavia Elettronica ne prevede la fornitura, anche in virtù del fatto che, recentemente, la RAN si è mostrata possibilista sull’installazione di questi sistemi a bordo delle proprie fregate. Non essendo noto l’esito della gara, all’interno degli accordi non è ancora stata stabilita con precisione la rispettiva quota produttiva, ma Elettronica si è impegnata a cedere una quota di lavoro in Australia, pari a circa 1/3.
Il Presidente di Elettronica, l’Ing. Enzo Benigni, ha dichiarato: “Siamo pronti a sostenere la Marina Australiana con le nostre soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la difesa elettronica in ambito navale. Stiamo inoltre collaborando con dei partner eccellenti. Penso ci sia motivo per essere ottimisti”. Gerard Christmann CEO di Thales France ha sottolineato come in “l’azienda sia già presente Australia con un team di circa 3.000 persone pronte a supportare nella produzione dei sistemi, tanto Elettronica quanto l’industria italiana, in un’operazione win-win”.
Dal punto di vista del Gruppo Elettronica, l’intesa ha come obbiettivo prioritario quello di garantirsi una forte supporto in loco, tenuto conto che la sfida principale del programma australiano è rappresentata dal fatto che gran parte dell’attività verrà svolta in Australia - anche se, in base ai criteri di offset industriali australiani, non viene stabilito il raggiungimento di un livello minimo di produzione interna (design, produzione e supply), richiedendosi principalmente autonomia nella capacità manutentiva. In tal senso, Elettronica potrà avvalersi del supporto di Thales Australia, che gode di una forte presenza nel Paese, nonché della Daronmont Technologies, “soprattutto per la parte riguardante le attività post-vendita”, come ricordato dal Dott. Gianluca Trezza, GM della filiale di Singapore del gruppo. Gli accordi con le 2 aziende citate, “agevolate dalla DTC (l’associazione australiana delle industrie della difesa), garantiscono una supply chain ed un supporto ottimale” anche per riuscire a fronteggiare in modo più adeguato la concorrenza dell’unico vero competitor - la Harris Corp., responsabile della parte elettronica della F-100 proposta da Navantia – che gode di una forte presenza in diversi programmi militari australiani e che, peraltro, ha da poco aperto una nuova sede. Tuttavia, anche nel caso di una sconfitta nella SEA 5000, la scelta di Elettronica di rientrare nel mercato australiano dopo le esperienze degli anni 80, potrebbe rivelarsi comunque vincente dal punto di vista della “brand awareness” e della valorizzazione dei prodotti del Gruppo grazie anche al supporto dei network commerciali forniti da Thales Australia e Daronmont.