RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Romania rinnova la flotta 13/03/2018 | Giuliano Da Fre

Le nuove tensioni tra NATO e Russia hanno dato il via ad un importante programma di aggiornamento anche per l’apparato militare della Romania, supportato da un buon andamento dell’economia nazionale. E se negli anni scorsi erano state completate 2 delle 3 fasi di ammodernamento previste per integrare appieno le Forze Armate di Bucarest nella NATO (cui aderisce dal 2004) ci si è concentrati soprattutto sui comparti aeronautico e terrestre, quest’ultimo ai primi di gennaio sfociato nel contratto da 1 miliardo di dollari per 227 IFV ruotati PIRANHA-V, il 2018 sembra essere destinato alla Marina. Un’importante svolta anche per una flotta, ancora incentrata quasi completamente su unità realizzate in epoca sovietica, con l’eccezione di 2 fregate Type-22 Batch-2 acquistate dalla Gran Bretagna nel 2003. Proprio REGELE FERDINAND e REGINA MARIA, costruite nel 1983-1988, saranno sottoposte ad un radicale upgrade, dopo la customizzazione avvenuta nel 2003-2005, nell’ambito di un più ampio programma di potenziamento della flotta da attuarsi entro il 2025. Obbiettivo: rafforzare le capacità difensive in Mar Nero, zona “calda” dall’inizio del conflitto russo-ucraino nel 2014. Le fregate vedranno migliorati i sistemi di comando e controllo e le capacità antisom e di difesa aerea. Ma i punti salienti del programma di rinnovamento sono altri 2. Quello più avanzato, ha visto l’avvio all’inizio di marzo delle procedure di acquisizione per 4 avanzate corvette multiruolo, destinate a sostituire entro 7 anni altrettante TETAL-I e II degli anni ’80, unità di costruzione nazionale da 1.600 t., ma equipaggiate con armi e sensori sovietici. Le nuove unità dovranno avere dimensioni simili, ma capacità multiruolo e design stealth, ed essere realizzate tra 2019 e 2025 con un costo di circa 1,6 miliardi di euro. Tra i candidati più accreditati, nel 2017 si era parlato di un interesse per le GOWIND francesi; ma l’atto legislativo con cui il 26 febbraio è stata data dal Parlamento di Bucarest via libera al programma, stabilisce che il costruttore selezionato dalla gara dovrà possedere un cantiere navale in Romania, e con sede in uno stato membro dell’Unione Europea o della NATO. Ad oggi, l’unico soggetto in possesso di tali requisiti è il polo olandese Damen Shipyards Group, che possiede un sito cantieristico a Galati, nella Romania orientale, e che realizza le corvette/fregate leggere della diffusa famiglia SIGMA. In particolare, le SIGMA 9113 da 1.700 t realizzate per l’Indonesia potrebbero corrispondere ai requisiti rumeni. Più ambizioso, ma ancora da definire, il programma relativo ai sottomarini. Il governo rumeno punta infatti a sostituire il vecchio DELFINUL (un KILO 877 in servizio dal 1985, e da tempo relegato a compiti addestrativi) con ben 3 battelli di nuova generazione. Un piano confermato il 9 febbraio dal ministro della Difesa Mihai Fifor, che ha annunciato l’avvio della stesura delle specifiche richieste dalla Marina per i nuovi battelli, che dovendo operare in Mar Nero, potrebbero coincidere con standard simili a quelli adottati ad esempio per gli U-212 tedeschi, che vengono impiegati nel Baltico.


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