RIVISTA ITALIANA DIFESA
DIMDEX 2018: Italia protagonsta 12/03/2018 | Pietro Batacchi

E' partita oggi presso il Doha Convention Centre la sesta edizione di DIMDEX, un salone che si svolge nel pieno della gravissima crisi che dalla scorsa estate contrappone l'Arabia Saudita ed i suoi alleati – Egitto e Bahrein, nonchè EAU, seppure con un profilo diverso – al piccolo ma ricchissimo Qatar. Il Paese continua difatti ad essere isolato dal blocco (terrestre, navale ed aereo) deciso da Riad per "punire" l'Emirato accusato di essere troppo morbido con l'Iran, il nemico mortale dell'Arabia Saudita contro il quale i Saud sono impegnati in una guerra d'influenza senza fine che si sta combattendo per procura su più teatri: dalla Siria, allo Yemen, passando per il Libano. Ma il Qatar non ne vuol sapere e continua a mantenere rapporti "normali"con Teheran. Un pragmatismo giustificato dall'interesse e dalle necessità dello sfruttamento congiunto con Teheran del giacimento gasifero di South Pars/North Dome, il più grande del mondo. Anche in questi giorni, Doha ha denunciato all'ONU gli sconfinamenti aerei da parte di velivoli degli EAU e del Bahrein. E poi c'è l'eterna "grana" della Fratellanza Musulmana, da sempre pericolosissimo concorrente dei Saud a causa della sua presunzione di governare in nome dell'Islam politico per via elettorale; anatema per i Saud che governano sempre in nome dell'Islam politico ma per via ereditaria. La colpa del Qatar questa volta è sostenere, assieme alla Turchia, la Fratellanza Musulmana in tutto il Medio Oriente: dalla Siria, fino alla Libia, dove Ankara e Doha supportano il Consiglio Presidenziale di Serraj, mentre Sauditi, e soprattutto, Emiratini sostengono Haftar assieme all'Egitto. La Casa Bianca, che in Qatar ha il CAOC (Combined Air Operations Center) di CENTCOM presso la grande base aerea di Al Udeid, sta cercando di ricomporre la crisi, ma ancora nell'ultima visita in Egitto, il Principe ereditario saudita Mohamed bin Salman, ha liquidato la questione dicendo che il Qatar è un piccolo Paese con la popolazione di una via del Cairo. Quindi, al momento nessun segnale di apertura. In queste condizioni, con il pericolo costante d'invasione, al Qatar non restava che cercare ulteriore profondità aprendosi ancor di più all'Occidente, ed in parte anche alla Russia, e rafforzando il legame con la Turchia, che da tempo ha un importante base nel Paese e che sin da subito, assieme all’Iran, ha rifornito dei beni di prima necessità il Paese che per oltre l’80% provenivano in precedenza via terra dall’Arabia Saudita. Il risultato di questa apertura sono state le straordinarie commesse militari che negli ultimi tempi il Paese ha generosamente concesso – con l'evidente obbiettivo di "comparsi" protezione e supporto politico in modo da minimizzare gli effetti del blocco saudita – un pò a tutti. Ricordiamo, dunque, la commessa formalizzata a dicembre 2017 con BAE Systems per la fornitura di 24 caccia Eurofighter TYPHOON allo standard T3A con radar AESA CAPTOR E - più il weapons package comprendente missili aria-aria MBDA METEOR, aria-superficie MBDA BRIMSTONE e bombe guidate Ryatheon PAVEWAY IV - il contratto firmato a dicembre dello stesso anno con Boeing per la fornitura di 36 cacciabombardieri F-15 QA (consegne che potrebbero partire già nel 2020), l'opzione per l'acquisizione di altri 12 caccia RAFALE esercitata sempre nel mese di dicembre, e poi, le commesse con l'industria italiana. E proprio l'Italia è ancora una volta protagonista a DIMDEX. Del resto Roma e Doha sono legate da una partnership strategica resa più profonda dall'accordo governativo del 2016 che ha fatto e sta facendo da cornice ad importanti commesse, a cominciare da quella da oltre 5 miliardi di euro con Fincantieri per la realizzazione della flotta dell'Emirato – finora basata solo su FAC, motovedette e naviglio sottile in genere – comprendente 4 fregate leggere classe DOHA, 2 OPV/corvette ed una LPD, d cui per la prima volta sono esposti i modelli presso lo stand di Fincantieri e presso l'area dedicata alla Marina del Qatar. A giugno vi sarà il taglio della lamiera per la prima fregata leggera classe DOHA che nel 2021 verrà consegnata assieme ad una corvetta/OPV (le altre unità verranno consegnate a seguire, a distanza di un anno, mentre la LPD nel 2024). La commessa include anche la formazione e l'addestramento del personale qatarino, attività che è già iniziata ed è condotta in collaborazione con la Marina Militare (come da tempo vi abbiamo dato conto), e coinvolge anche MBDA Italia – la cui quota supera il miliardo e riguarda la fornitura di missili mare-mare EXOCET MM40 Block 3, missili sup-aria a medio raggio con capacità anti-balistica ASTER 30 Block 1 e missili sup-aria a corto raggio MICA – e Leonardo, che fornisce sistema di combattimento e sensori, tra cui il radar KRONOS GRAND NAVAL per le fregate leggere e la LPD, il radar KRONOS-N per gli OPV, e, ancora, il Long Range Radar per la LPD (che opererà anche come picchetto radar e nodo anti-balistico avanzato in link con la difesa anti-missile dell'Emirato basata a terra comprendente anche 4 batterie di PATRIOT PAC-3 – incluso anche un certo numero di intercettori a più lunga portata PAC-3 MSE (Missile Ssegment Enhancemenet) - mentre la fornitura di 2 batterie di THAAD, più 2 radar di early warning Raytheon AN/FPS-132 Block 5 in banda UHF ed un radar di scoperta a lungo raggio in banda X AN/TPY-2, approvata nel 2012, non sembra essersi ancora formalizzata in un contratto). L'altra grande commessa (del valore di 640 milioni di euro) è quella siglata a settembre 2016 con MBDA Italia per la fornitura del sistema di difesa costiera Coastal Defence System (CDS), basato sulla doppia munizione MARTE ER e EXOCET MM40 Block 3. Per la prima volta, un modello completo del sistema è esposto al salone con tutte le sue componenti: MCU (Missile Control Unit), MSU (Missile Sensor Unit) e le 2 MFU (Missile Firing Unt) con il lanciatore quadrinato per il MARTE ER ed il lanciatore quadrinato più lungo per l'EXOCET MM40 Block 3. A quanto risulta a RID, la prima batteria dovrebbe essere consegnata nel 2022. Nei prossimi giorni dovrebbe inoltre arrivare anche l'annuncio per la fornitura degli elicotteri NH-90 che dovranno andare ed equipaggiare le nuove navi della Marina. Come noto, l'NH-90 era stato selezionato dal Qatar nel 2014 quando fu firmato una LOI (Letter Of Intent) con il consorzio NHI Industries, ma le negoziazioni sono state finalizzate solo nelle ultime settimane. La fornitura comprende 28 macchine - 16 in variante utility TTH e 12 in variante navalizzata NFH, la variante più complessa ed a maggiore contenuto industriale, di cui è responsabile Leonardo Elicotteri con lo stabilimento di Venezia/Tessera, che sarà armata con missili antinave MBDA MARTE ER (con evidenti vantaggi logistici data la comunalità con uno dei 2 ordigni in uso con il sistema di difesa costiera). Il valore della commessa per Leonardo, che nella fattispecie è prime contractor per conto di NHI Industries, dovrebbe dunque superare il miliardo di euro, e quello per MBDA dovrebbe essere attorno ai 150 milioni di euro. Sempre Leonardo ha approfittato di DIMDEX per presentare anche il nuovo complesso artiglieresco navale MARLIN 40 – pensato per operare come arma principale su navi di piccolo tonnellaggio o come arma secondaria su navi più grandi – e caratterizzato da un peso contenuto – 2,1 t – e da altre interessanti soluzioni su cui ci soffermeremo abbondantemente sul reportage completo che sarà disponibile su RID 5/2018.


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