Nella giornata di ieri l'Aeronautica ha annunciato in un comunicato che gli F-35A del 32° Stormo di Amendola fanno ufficialmente parte del dispositivo di difesa aerea nazionale "in quanti inseriti operativamente a pieno titolo nel Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo (S.S.S.A.), fondamentale compito istituzionale dell’AM". In pratica, l'AM ha annunciato il conseguimento della capacità operativa iniziale da parte del velivolo, i cui esemplari italiani come noto sono prodotti dalla FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri nell'ambito di un accordo tra Difesa, Lockheed Martin e Leonardo. Questo significa che a partire dal 1° marzo l’F-35A dell’AM è in prontezza d’allarme con uno Standard Conventional Load (SCL) per la difesa aerea che dovrebbe comprendere al momento il missile aria-aria AIM-120 AMRAAM. L'AM ha proseguito nel suo comunicato dicendo che: "la validazione di questa capacità è stata ottenuta attraverso un intenso e complesso addestramento degli equipaggi e del personale tecnico del Reparto ed a seguito di numerosi test svolti con esito positivo in piena sinergia e coordinamento con gli altri enti di Forza Armata preposti alla difesa aerea. Questo a testimonianza della ampia versatilità operativa del sistema d’arma, concepito per assolvere a numerose tipologie di operazioni aeree, con la caratteristica unica di essere capace di ricevere e ridistribuire un flusso straordinario di informazioni essenziale per conseguire l’information superiority, elemento nodale delle operazioni aeree complesse". Ad oggi, il 32° Stormo di Amendola sta operando con 5 F-35A che da tempo stanno svolgendo test per valutarne le capacità e l'interoperabilità con tutti gli altri velivoli ed assetti della Forza Armata. Il velivolo ha volato regolarmente in questi mesi con TYPHOON, AMX, G550 CAEW, M-346, ecc. dimostrando, come ci ha rivelato una nostra fonte dell’AM: “capacità ben al di là delle aspettative ed offrendo la possibilità di fare molto di più di quanto ci si potesse immaginare”. Altri 4 velivoli dell’AM, invece, sono di stanza nella base dell’USAF di Luke – hub internazionale per il training della flotta di F-35 – assieme a 5 istruttori.