RIVISTA ITALIANA DIFESA
La realtà delle nuove armi di Putin 02/03/2018 | Pietro Batacchi

Un vasto clamore ha suscitato l'annuncio, reso dal Presidente russo Putin durante il suo discorso sullo stato della Federazione, che la Russia starebbe sviluppando nuove armi nucleari capaci di superare qualunque difesa americana. In particolare, Putin si riferiva a 2 armi: il nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM) SARMAT, di cui da tempo vi abbiamo parlato, ed un non meglio specificato missile cruise intercontinentale a propulsione nucleare. Nel primo caso, si tratta di uno sviluppo ben noto. L'RS-28 SARMAT è un ICBM "super-pesante" a propellente liquido, in sviluppo dal 2009 e che dovrà rimpiazzare nell'arsenale russo l'SS-18 SATAN, in grado di trasportare un carico pagante di ben 10 t, corrispondenti ad un numero variabile di testate nucleari tra 10 e 15 (a seconda del potenziale). Il missile sarà inoltre dotato di un robusto pacchetto di contromisure (esche) per confondere le difese e potrebbe trasportare anche i nuovi veicoli di rientro supersonici - Hypersonic Glide Vehicle  (HDV) – in via di sviluppo e capaci di superare qualunque difesa antimissile in virtù della loro velocità, appunto, supersonica. Alcuni test degli HDV sarebbero già stati condotti. Al momento il SARMAT ha accumulato dei ritardi e non è stato ancora testato – si parla di un test di "espulsione" dal silos di lancio effettuato a fine dicembre, non confermato però. Difficilmente sembra che possa entrare in servizio prima del 2020. Il nuovo missile da crociera a propulsione nucleare, che secondo Putin avrebbe condotto un test a fine 2017, test confermato dal pentagono che però lo ha ritenuto un fallimento, è caratterizzato da una portata illimitata e dalla capacità di evadere qualunque difesa inseguendo il terreno a quote molto basse. In particolare, un missile del genere supererebbe la limitazione tipica dei missili da crociera – velocità ed autonomia "contenute" a causa della resistenza indotta dall'attrito dell'aria (non a caso gli ICBM devono uscire dall'atmosfera per produrre portata intercontinentale e velocità superiore a quella del suono) – e garantirebbe la possibilità di evadere qualunque difesa in virtù della possibilità di viaggiare ad alte velocità a bassissima quota. Le attuali difesa antimissile, oltretutto, sono concepite per contrastare la minaccia dei missili balistici e non quella dei missili da crociera. In realtà gli studi sui missili cruise intercontinentali e sulla propulsione nucleare applicata ai missili non sono nuovi e risalgono già agli anni cinquanta e sessanta, ed al periodo della Guerra Fredda. Ricordiamo, per esempio, il progetto americano PLUTO per lo studio di statoreattori (ramjet) nucleari o il missile SM-64 NAVAHO americano, o, ancora, il cruise intercontinentale RSS-40 BURAN russo. Tutti progetti abortiti per l'immaturità delle tecnologie, per problemi di sicurezza e per l'evoluzione dello scenario con ii relativi trattati sul disarmo nucleare. Ma, adesso, con un nuova epoca ti competizione globale tra potenze – USA, Russia e Cina – tutti i giochi anche in campo nucleare si riaprono.


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