RIVISTA ITALIANA DIFESA
Mar Egeo, sale la tensione tra Grecia e Turchia 30/01/2018 | Giuliano Da Frè

Sebbene alcune fonti oggi tirino in ballo le ormai onnipresenti “fake news”, l’incidente avvenuto domenica, e riportato dal quotidiano turco “Hurriyet”, torna a far salire la tensione greco-turca nell’Egeo. Una nave della Guardia Costiera di Ankara ha infatti impedito al pattugliatore greco NIKIFOROS, con a bordo il Ministro della Difesa Panos Kammenos, e il Capo di Stato Maggiore della Marina ellenica, Viceammiraglio Nikolaos Tsounis, di avvicinarsi all’isolotto di Kardak/Imia. Un doppio nome, rispettivamente in turco e in greco, per due piccoli affioramenti di circa 4 ettari complessivi, emergenti al confine tra Dodecaneso ellenico e le acque territoriali di Ankara, e la cui sovranità è contesa tra le 2 nazioni del fronte Sud della NATO. Alla fine del gennaio 1996, il contenzioso (inutilmente affrontato per via diplomatica nel 1923, 1932 e 1947) sfociò in una grave crisi politico-militare, dopo che l’arenamento di un mercantile turco, il 26 dicembre 1995, aveva provocato nuove tensioni. Al culmine della crisi, mentre navi e aerei delle due formalmente alleate nazioni del Patto Atlantico effettuavano manovre sempre più azzardate, team di forze speciali di ambo le parti compivano raid di ricognizione, e alcuni giornalisti turchi trasportati da un elicottero sbarcavano sull’isolotto, strappando la bandiera greca e issandovi quella di Ankara, nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 1996 un AB-212ASW greco precipitò, provocando la morte dei 3 uomini di equipaggio. Per cause accidentali, benché legate a un’operazione reale, sebbene si fosse parlato di un abbattimento. Domenica, il Ministro Kammenos e l’Ammiraglio Tsounis, si stavano appunto dirigendo verso Imia, per deporre una corona di fiori in omaggio ai militari caduti; operazione poi svoltasi al largo dell’isola, a causa della presenza del guardacoste turco. L’incidente arriva dopo un biennio di crescenti tensioni tra Atene e Ankara, in parte legate anche all’atteggiamento ellenico verso gli autori del fallito golpe militare turco del 15 luglio 2016, col rifiuto di estradare i militari insorti rifugiatisi in Grecia. Proprio Kardak/Imia è tornata al centro delle tensioni, sin da quando 2 anni fa lo stesso Kammenos aveva reso omaggio ai caduti di 20 anni prima sorvolando l’isola in elicottero. Da allora, non solo l’anniversario è diventato oggetto di incidenti (anche nel 2017), ma sconfinamenti da parte di aerei e navi si sono susseguiti; e secondo Atene con una crescente aggressività da parte turca. Nei primi giorni del 2018, le tensioni sono ulteriormente cresciute, con una serie di dichiarazioni sempre più arroventate, da parte di leader politici dei 2 paesi. Il 17, poi, lo stesso NIKIFOROS (un pattugliatore classe OSPREY HSY-56A, in servizio dal 2004) è stato protagonista di una collisione con un guardacoste turco, sempre nelle acque dell’isolotto conteso: senza danni, ma con un ulteriore sequela di minacce e proteste incrociate.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE