RIVISTA ITALIANA DIFESA
AH-249, il successore del MANGUSTA 22/12/2017 | Eugenio Po

Nel corso di un convegno svoltosi a Cracovia, in Polonia, l’Aviazione dell’Esercito (AVES) ha finalmente divulgato le prime informazioni dettagliate circa il nuovo elicottero d’attacco della Forza Armata. Su queste pagine abbiamo già dato conto dell’avvio ufficiale del programma decennale relativo al Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta dell’EI (vedi RID 11/16 pag 7 e RID 12/16 pag. 22) che, partito nel 2016 con uno stanziamento iniziale di 5,56 milioni di euro, prevede un esborso complessivo di 487,06 milioni di euro in 10 anni per lo sviluppo della nuova macchina sulla quale si sapeva finora ben poco. Tuttavia, grazie alle notizie divulgate dall’AVES nel corso della Combat Helicopter Conference, organizzata dalla società inglese TDNUK (specializzata in eventi di questo tipo), è stato possibile avere un quadro molto più preciso sul programma e farsi un’idea molto più dettagliata delle caratteristiche richieste al nuovo elicottero. L’Italia, grazie ad Agusta (poi AgustaWestland ed oggi Leonardo), ha il primato di aver realizzato il primo vero elicottero controcarro occidentale al di fuori degli Stati Uniti. Il programma per una macchina d’attacco è partito infatti nel lontano 1972, quando iniziarono gli studi relativi ad un derivato controcarro dell’A-109 (oggi AW-109): nel 1981 veniva avviato il progetto di dettaglio, seguito l’anno successivo dalla costruzione del primo prototipo che volava nel 1983. Nella foto un AW-129D con sistema TOP LITE, sistema che sarà installato anche sull'AH-249.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 1/18.


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