RIVISTA ITALIANA DIFESA
Corea: testato nuovo missile intercontinentale 29/11/2017 | Pietro Batacchi

Dopo 2 mesi di sostanziale silenzio, la Corea del Nord è tornata a condurre un test balistico lanciando un nuovo missile intercontinentale. Secondo la TV di stato si tratterebbe dell'HWASONG-15, ultimo sviluppo della serie HWASONG e ordigno capace di raggiungere il territorio degli USA. Il test costituisce l'ennesimo sviluppo lungo la strada del perfezionamento della capacità balistica del regime e sembrerebbe un ulteriore passo verso la messa a punto di un ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) completamente operativo. L'ordigno, infatti, è stato lanciato alla massima inclinazione possibile, arrivando un altitudine mai raggiunta in precedenti test, 4.475 km, ed ha percorso 950 km in 53 minuti ricadendo a 250 km dalle coste giapponesi. Se fosse stato lanciato con una traiettoria "standard", il missile avrebbe potuto percorrere oltre 13.000 km. Tuttavia, in questi casi la distanza dipende molto dal peso della testata che, essendo del tipo telemetrico da esercitazione, è molto leggera. Per cui, con una testata operativa, molto più pesante soprattutto se nucleare e dotata di "esche" per superare le difese nemiche e del necessario "indurimento" per reggere al rientro in atmosfera, la gittata si ridurrebbe sensibilmente. Tuttavia, appare ormai certo che la Corea del Nord possa colpire con i suoi missili quantomeno l'Alaska o le Hawai. Il test, inoltre, è giunto nel momento di massima pressione politico-militare da parte degli Stati Uniti contro Pyongyang. Nelle scorse settimane nell'area erano state schierate ben 3 portaerei contemporaneamente (la RONALD REAGAN, la THEODORE ROOSEVELT e la NIMITZ), mentre 6 caccia pesanti super-manovranti a bassa rilevabilità F-22 RAPTOR, insieme a 4 caccia multiruolo stealth F-35A, sono in fase di dispiegamento in Corea del Sud per prendere parte ad una nuova esercitazione con le controparti di Seul. Peraltro, negli ultimi mesi esercitazioni e manovre da parte di Americani e Sudcoreani sono state all'ordine del giorno ed hanno visto il coinvolgimento costante di bombardieri americani B-1B e la simulazione di scenari altamente convenzionali con  attacchi di precisione in profondità ed infiltrazione di difese aeree nemiche. Il test di ieri segue quello di settembre dell'IRBM (Intermdiate Ballistic Missile) HWASONG-12, missile balistico monostadio accreditato di una gittata di 4.500 km, basato su piattaforme mobili ed alimentato da propellente liquido, e quello del 4 luglio (replicato il 28 dello stesso mese), quando per la prima volta fu provato l'ICBM HWASONG-14 (missile bistadio, sempre a propellente liquido, accreditato di una portata di 7.000-10.000 km). La Corea del Nord è impegnata da anni nello sviluppo di missili balistici a raggio intermedio e lungo raggio. Per quanto riguarda i missili a raggio intermedio, il primo della serie è stato il TAEPODONG-1, forse costruito in una cinquantina di esemplari a partire dalla seconda metà degli anni ‘90. Si tratta di un missile a propellente liquido, basato in silos, accreditato di una gittata di oltre 2.500 km e dotato di una testata del peso inferiore ai 1.000 kg. Dal TAEOPODONG-1, la Corea del Nord ha poi derivato il TAEOPODONG-2, il primo missile balistico intercontinentale di cui dispone il Paese. Il TAEPODONG-2 è un missile tristadio a propellente liquido, basato in silos, dalla gittata stimata in circa 6.000 km per una capacità di payload di appena 1.000 kg (ma che si ridurrebbe a 500 kg per ottenere la gittata massima di 9.000 km). Il sistema, che utilizza per gli stadi i motori dei missili a medio raggio NODONG e corto raggio SCUD, è stato impiegato per mettere in orbita i piccoli satelliti KWANGMY?NGS?NG-3, nel dicembre 2012, e KWAMONGSONG-4, nel febbraio 2016, e, dunque, è da ritenersi operativo anche se non è chiaro di quanti esemplari disponga il regime. Nella categoria dei missili a raggio intermedio rientra il MUSUDAN, derivato dal vecchio R-27 (o SS-N-6) sovietico, SLBM (Submarine Launched Ballistic Missile) a propellente liquido, di cui, appunto, ne rappresenta un riadattamento per renderlo idoneo ad operare da terra. Il missile ha una gittata compresa tra i 2.500 ed i 4.000 km ed una testata da circa 1.200 kg; è stato testato ben 6 volte in volo, ma soltanto gli ultimi 2 test, condotti a giugno 2016, sono stati un parziale successo. Nella stessa categoria rientra, appunto, anche l'HWASONG-12, mentre per quanto riguarda i missili intercontinentali la serie è quella già citata HWASONG-14/15. A febbraio di quest'anno, e poi ancora il 21 maggio, Pyongyang ha testato con successo anche una variante terrestre dell'SLBM KN-11 (missile bistadio a propellente solido con una gittata nell'ordine dei 1.000 km, già più volte testato con successo e lanciabile dai sottomarini classe GORAE/SINPO), denominata KN-15, dotata di una gittata più estesa e di diverse migliorie nel sistema di guida e nelle capacità di evasione delle difese avversarie. Il KN-15 è un missile bistadio a propellente solido, basato su un TEL cingolato, probabilmente di produzione locale, e accreditato di una gittata compresa tra i 1.500 ed i 2.000 km.


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