Da quest'anno il caccia multiruolo F-35 è diventato il più importante programma della Difesa italiana con uno stanziamento di 724 milioni di euro. Si tratta del finanziamento più cospicuo, superiore anche a quello per il caccia Eurofighter TYPHOON (che quest'anno ottiene 717 milioni di euro, interamente provenienti dal bilancio del Ministero dello Sviluppo Economico), tra quelli che vanno a sostene i programmi di acquisizione del Ministero della Difesa. I fondi per l'F-35, tutti rigorosamente inscritti nel bilancio ordinario della Difesa, saliranno poi a 727 milioni nel 2018 ed a 747 milioni nel 2019 consentendo di sostenere la cosiddetta Fase 1 del programma, ovvero la fase associata allo sviluppo ed all'acquisizione dei velivoli appartenenti ai lotti di produzione LRIP (Low Rate Initial Production). Tale fase doveva terminare nel 2019, ma è slittata di un anno a causa del ritardo della conclusione della fase di sviluppo del velivolo. Nel 2021 partirà poi la Fase 2 relativa alle acquisizioni pluriennali di serie. Ad oggi, l'Italia ha ordinato 15 aerei, compresi i 3 del LRIP 11 (2 F-35A ed un F-35B), e 4 sono già dispiegati presso la base di Amendola dell'Aeronautica dove stanno conducendo l’attività addestrativa. Si tratta di velivoli dotati di software Block 3i/2B, mentre una versione iniziale del Block 3F, ovvero del software che garantisce al velivolo una completa capacità bellica, è in fase d’introduzione sugli F-35A della base adedstrativa di Luke (Arizona) e sugli F-35A del 34° Fighter Squadron di Hill (Utah), i cui velivoli dovrebbero essere rischierati nel Pacifico entro l’anno, nonché sugli F-35B del VMFA-121 “Green Knights” dei Marines già presenti nella base aerea giapponese di Iwakuni. La release finale del Block 3F è prevista per metà del 2018, con un ritardo di oltre un anno rispetto ai programmi iniziali.