Lo scorso 1° giugno RID, grazie ad MBDA Italia, ha avuto la possibilità di partecipare ad una visita al Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze di Salto di Quirra (PISQ). Tale struttura rappresenta un centro di assoluta eccellenza nell’ambito dei poligoni d’addestramento nel panorama europeo e NATO. Durante la visita, il Comandante del Poligono Generale B.A. Giorgio Francesco Russo ci ha mostrato il corpo centrale della base e, in particolare, la nuova sala operativa C2 - dove si effettua il monitoraggio in tempo reale delle attività addestrative e sperimentali del poligono (Real Time Display) – ammodernata dalla Vitrociset nel 2015 con nuove console VTS e 2 server speculari che assicurano la ridondanza nella raccolta dati. Durante la visita, il Tenente Colonnello Massaiu ha effettuato una presentazione estremamente dettagliata del PISQ e delle diverse attività che si svolgono al suo interno. Fondato nel 1956 per la sperimentazione dei sistemi aerospaziali - attività che ha permesso all’Italia di disporre e lanciare i propri satelliti già negli anni ‘60 – dopo meno di un anno il PISQ cominciò ad essere utilizzato dall’Aeronautica Militare per la sperimentazione di missili di difesa aerea. Dal 1959 tale attività venne condivisa da Marina ed Esercito, trasformando il PISQ in un poligono per scopi addestrativi, sperimentali e scientifici totalmente interforze. Dal punto di vista geografico, il PISQ è suddiviso in 2 grosse aree: il poligono terrestre situato nell’area di Perdasdefogu, che copre circa 120 km², ed il poligono “a mare” del distaccamento AM di Capo San Lorenzo, situato lungo una piccola striscia costiera di 11 km². Il Poligono dispone di un’ampia rete radar localizzata principalmente su 60 km di costa (tratto strumentato concentrato soprattutto a sud, area maggiormente impiegata). Di questa rete fanno parte un radar per il controllo del traffico aereo dedicato e “linkato” alla rete dell’ENAV, uno di sorveglianza a bassa quota PLUTO per il sistema AA SPADA e alcuni radar navali impiegati per la sorveglianza e la scoperta di battelli sotto costa. Per il tracking sono 9 i radar presenti nell’area del Poligono: 6 radar in banda C refittati totalmente nel 2016, un vecchio radar NIKE utilizzato per il plottaggio o per l’utilizzo nelle attività di guerra elettronica e 2 radar doppler. Anche la suite di sensori presente nel Poligono è di tutto rispetto, tenuto conto dell’importanza che tali sistemi rivestono nelle attività del PISQ. Tra i sistemi ottici sono presenti 15 sensori CTD e 4 piattaforme elettroottiche multisensori con capacità IR performanti, soprattutto dal punto di vista di capacità angolare. Per le attività di addestramento dei piloti e di validazione di sistemi d’arma antimissile/antiaereo, il PISQ dispone di 31 droni bersaglio MIRACH di tipo 100/4 e 100/5 (quest’ultimo in servizio dal 2005) per la simulazione di caccia subsonici. I MIRACH possono trasportare 2 “sub target” subalari anche manovranti, come il bersaglio ad autopropulsione LOCUSTA, per simulare il lancio di un missile e, tramite kit supplementare, possono essere equipaggiati con sistemi di autoprotezione (chaff e flares) e lenti di Lunenberg per l’amplificazione della RCS (Radar Cross Section). Come detto, il PISQ è una struttura totalmente interforze e, in quanto tale, fornisce possibilità di addestramento e sperimentazione per ognuna delle FA italiane che ne faccia richiesta. Il periodo di attività “di fuoco” del poligono è di 8 mesi l’anno, dal 1° ottobre al 31 maggio, mentre nei 4 mesi “estivi” (1° giugno-30 settembre) non si effettuano tali attività a causa della forte presenza turistica nelle aree adiacenti. In tale periodo, tuttavia, proseguono le attività sperimentali che rappresentano il 15% del totale. Negli 8 mesi l’attività è stata estremamente intensa e, solo negli ultimi 2 anni, ha visto test su diversi sistemi d’arma ed esercitazioni complesse durate lunghi periodi. Tra i test effettuati, va menzionato quello riguardante l’UCAV europeo NEURON che nella primavera del 2015 è stato rischierato sulla base di Decimomannu, effettuando 12 voli sull’area del PISQ volti a testarne la bassa osservabilità (segnatura elettromagnetica ed infrarossa) e la capacità di ingaggiare un bersaglio in modo completamente autonomo. I voli sono stati effettuati a quote e con profili differenti e contro “minacce” rappresentate sia da radar ground-based che aerei. A ciò, ovviamente, bisogna aggiungere le attività di validazione che in passato hanno riguardato, tra l’altro, l’ottenimento della “combat capability” del Eurofighter TYPHOON, compresa l’integrazione dei suoi sistemi d’arma (eccezion fatta per il missile aria-aria METEOR), di quella relativa ai TORNADO ed AMX, dopo i rispettivi aggiornamenti di mezza vita MLU, ed il programma di digitalizzazione del missile antinave MBDA TESEO. Ulteriori approfondimenti e reportage completo sulla visita al PISQ su RID 8/2017.