Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha inaugurato questa mattina i lavori della conferenza di presentazione del progetto per la costituzione di un Centro di eccellenza (CoE) NATO per la Security Force Assistance (SFA). Alla presentazione del COE NATO sono intervenuti rappresentanti di 14 paesi dell’Alleanza e di 5 partner. Tra questi il Direttore designato della struttura, il Colonnello Franco Merlino, ed il Capo di Stato Maggiore del JFC NATO di Napoli, il generale Luciano Portolano. La conferenza, che si protrarrà fino al 6 aprile, vedrà la partecipazione di esperti NATO del settore, tra i quali molti italiani, che illustreranno ai rappresentanti dei capi delle Forze Armate dei paesi membri della NATO e di quelli partner che parteciperanno, i concetti che sono alla base della SFA e del centro d’eccellenza. L'evento rappresenta la prima tappa necessaria affinché l’attuale centro nazionale - che ha sede all’interno dell’area della Scuola di Fanteria dell'Esercito di Cesano di Roma e che dipende dal Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito (COMFORDOT)- diventi un centro di eccellenza dell’Alleanza per il capacity building e, in particolare, nella Security Force Assistance.
Quest'ultima include tutte quelle attività volte a generare, sviluppare ed incrementare le capacità operative delle Forze di Sicurezza delle aree di crisi nei quali operano i militari italiani e di altri paesi dell’Alleanza Atlantica. Il Centro di Cesano avrà il compito di concorrere allo sviluppo e alla sperimentazione di concetti e dottrina afferenti al settore SFA, di raccogliere ed elaborare lezioni apprese e di condurre attività formative e addestrative a favore di istruttori, mentor e personale estero appartenente alle Security Forces.
L'assistenza alle Forze di Sicurezza consiste fondamentalmente nell’addestramento, nel supporto alla pianificazione e condotta delle operazioni e nell’effettuazione di attività di mentoring e advising. Questo tipo di attività, ad esempio, è già regolarmente svolta dai militari italiani in Somalia, Mali, Libano, Gibuti, Iraq e Afghanistan, sia nell’ambito di organizzazioni internazionali e sovranazionali che agiscono per Risoluzioni dell’ONU, sia sulla base di accordi bilaterali.
"Le missioni moderne – ha sottolineato lo stesso Generale Graziano – sono pensate proprio per portare la stabilità in uno Stato fallito e il nostro fine deve essere sempre il passaggio di responsabilità alle forze di sicurezza locali, quando esistono. Quando sono scomparse il lavoro è sicuramente più lungo perché bisogna ricostruire un modo di pensare ed offrite anche un patrimonio valoriale di riferimento. I nostri militari sono bravi istruttori perché sono prima di tutto dei bravi militari".
"Il Centro di Cesano - ha proseguito Graziano - avrà il compito di preparare i quadri e di proiettarli fuori dal territorio nazionale”. Non sarà, tuttavia, solo una scuola che insegna ai militari come muoversi (per questo verrannom impiegati i mobile training team), ma un luogo che insegna come costruire delle forze armate, come prepararle. È una visione più elitaria e modulare del sistema. L’addestramento può variare, (e comprendere anche collaborazioni di tipo tecnico-funzionale con reparti specializzati quali Genio, Cyber, PSYOPS e SOF) e i numeri verranno adattati con lo sviluppo”.
“Sono fiero dell’esperienza italiana - ha concluso il Capo di SMD - ma sono anche fermamente convinto che condividere le esperienze di diverse Nazioni possa avere riflessi positivi sulle capacità di training e di stesura della dottrina. L’iniziativa che prende il via oggi è un ulteriore tassello dell’impegno dell’Italia nei confronti della NATO.”
L’esigenza di un centro di eccellenza di tal genere deriva dalla necessità di disporre di personale delle Forze Armate – istruttore e mentor – che sia ben addestrato, in possesso di ottime capacità tecnico-operative e dotato di un’adeguata preparazione culturale e linguistica. Il progetto per la costituzione di un Centro di Eccellenza SFA è stata avviato già nel febbraio 2016 con un primo Nucleo Iniziale di Formazione e avallato dal Supremo Comando Alleato per la Trasformazione (Supreme Allied Command for Transformation – SACT), per la sua trasformazione in centro NATO. La piena capacità operativa della struttura è stata raggiunta alla fine del 2016 e al momento il Centro dispone di un organico complessivo di circa 60/70 istruttori. Con la conferenza di oggi, inoltre, è stato avviato il processo per l’evoluzione del Centro SFA lungo tre linee di sviluppo: Joint, con l’assegnazione al Centro di personale appartenente ad altre FF.AA. italiane; NATO, attraverso il ciclo di accreditamento quale NATO Centre of Excellence; Multinational, status che verrà conseguito successivamente all’accreditamento NATO con l’allargamento della partecipazione agli altri paesi che vorranno partecipare al progetto e con la successiva firma dell’accordo.
Una volta completato tale iter, il Centro di Cesano diventerà il terzo Center of Excellence NATO presente nel nostro Paese dopo quelli di Modelling and Simulation (M&S) di Roma e Stability Policing (SP) di Vicenza.