RIVISTA ITALIANA DIFESA
Attacco a Londra update 23/03/2017 | Andrea Mottola

A 24 ore dall’attentato di Westminster cominciano ad emergere alcuni elementi. Il primo in ordine cronologico è stata la rivendicazione dell’attentato da parte di Daesh che questa mattina, tramite il proprio canale media ufficiale Amaq, ha definito l’attentatore, di cui ancora non si conosceva il nome, “un soldato del Califfato”, seguendo il copione utilizzato in occasione di altri attentati (Nizza e Berlino), ma non fornendo alcun dettaglio sulla formazione o sull’eventuale supporto all’assalitore per la preparazione dell’attacco. Successivamente, Scotland Yard ha reso nota l’identità del terrorista che risponde al nome di Khalid Masood, un 52enne cittadino inglese nato nel Kent - ma residente nelle Midlands - con un piccoli precedenti di offesa a pubblico ufficiale e tentata aggressione con arma da taglio, l’ultima delle quali risalente al 2003. Tuttavia, in passato Masood era già stato monitorato dal servizio d’intelligence interno britannico (MI5) per “possibili legami con l’estremismo violento”, pur essendo stato considerato “figura periferica” nel quadro dell’intelligence disponibile e, quindi, non soggetto ad indagini particolari. Nonostante l’uomo abbia agito da solo, durante la notte sono stati effettuati 8 arresti tra Londra e nella zona delle Midlands, in particolare a Birmingham, città dove Masood ha noleggiato il SUV utilizzato nell’attentato e nella quale sarebbero presenti diversi sospetti estremisti, molti dei quali seguaci di Anjem Choudary uno dei principali esponenti dell’islamismo salafita inglese ed aperto sostenitore di Daesh.

Nella mattinata, inoltre, nella città portuale belga di Anversa, Mohamed R. un cittadino francese di 39 anni di origini maghrebine ha tentato di emulare fedelmente la dinamica dell’attentato di Westminster, senza risultato. L’uomo è stato fermato ed arrestato dalla polizia belga prima che riuscisse a scagliarsi su decine di pedoni nel quartiere dello shopping De Meir. Nell’auto sono stati rinvenuti un fucile d’assalto, un contenitore di un liquido non specificato e diverse armi da taglio, tra cui un machete. Anche in questo caso ancora non è chiaro se l'attentatore abbia ricevuto qualche forma di supporto da altri individui. tuttavia, vale la pena ricordare che Anversa rappresenta il secondo centro di radicalizzazione del Belgio, dopo Bruxelles, città nella quale venne creata l’organizzazione islamica radicale - oggi defunta - Sharia4Belgium, ispirata ai gruppi salafiti britannici Islam4UK e al-Muhajiroun guidati da Anjem Choudary (vedi sopra), nonchè città dalla quale sono partite decine di combattenti (75/80 su 225 cittadini belgi) diretti verso il fronte del Siraq.


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