RIVISTA ITALIANA DIFESA
Haftar si riprende la Mezzaluna, e l’Italia? 15/03/2017 | Pietro Batacchi

Le forze fedeli al Generale Haftar hanno riconquistato i terminal petroliferi della cosiddetta Mezzaluna libica di Sidra e Ras Lanuf. I miliziani islamisti della Benghazi Defence Brigade, scissionisti del Consiglio dei Rivoluzionari di Bengasi che rispondono al Mufti Ghariani, che avevano conquistato i terminal 10 giorni fa, e le Guardie Petrolifere di Saleh Abu Khamada, inviate dal Consiglio Presidenziale di Serraj a presidiarli assieme a miliziani misuratini, si sono ritirate per ri-raggrupparsi nell'oasi di Jufra. La controffensiva di Haftar – condotta con l'ausilio di mercenari del Ciad e del Sudan, e pare anche di contractors russi, è stata supportata da intensi raid aerei rivelatisi decisivi. Raid che potrebbero essere stati in parte condotti pure da velivoli dell'Aeronautica Egiziana, anche se al momento non ci sono conferme, dopo che per giorni gli uomini di Haftar avevano chiesto aiuto al Cairo per ristabilire la situazione. Gli ambasciatori di Francia, Regno Unito, Italia e Stati Uniti hanno espresso "profonda preoccupazione" per la sorte delle installazioni petrolifere libiche. E' curioso notare che anche 10 giorni fa, quando le BDB avevano occupato i terminal, gli ambasciatori delle potenze in questione, tranne, però, in questo caso l'Italia, avevano espresso la medesima preoccupazione chiedendo la fine delle violenze. Probabilmente, il nostro Paese ha voluto indirettamente far sapere di sentirsi più tutelato se il controllo dei terminal è assicurato dalla Guardie Petrolifere e da forze vicine al Governo internazionalmente riconosciuto di Serraj.


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