RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il Brasile ritira la SAO PAULO 27/02/2017 | Andrea Mottola

Dopo 37 anni di servizio, la portaerei a propulsione convenzionale brasiliana SAO PAULO - ex FOCH classe CLEMENCEAU, venduta nel 2000 dalla Marina Francese per la simbolica cifra di 12 milioni di dollari - l’unica nave del genere ad essere ancora presente nelle flotte del continente americano (ad esclusione, ovviamente della US Navy), verrà smantellata entro il 2020, stando a quanto comunicato dal Ministero della Difesa brasiliano. Brasilia, infatti, non considera più la nave un assetto prioritario, soprattutto alla luce dei diversi tentativi (falliti) volti a restituirle la piena capacità operativa dopo vari problemi - compresi ben 2 incendi a bordo che hanno fortemente danneggiato la nave, obbligandola a restare in porto per svariati mesi - in base ad un programma di ammodernamento che avrebbe dovuto mantenere in servizio la nave fino al 2039 (dopo “appena” 76 anni di servizio…), ma che avrebbe richiesto ulteriori sforzi economici per un periodo di 8/10 anni e a fronte di grosse incertezze dal punto di vista tecnico. Nello specifico, i costi si sarebbero aggirati su circa 1 miliardo di reais - pari a 330 milioni di dollari - necessari per la sostituzione dell’intero apparato propulsivo e del sistema di lancio delle catapulte e di quello d’arresto, fondi che si sarebbero aggiunti ai 170 milioni di dollari già investiti tra 2005 e 2010 per la sostituzione delle turbine a vapore, compressori, generatori elettrici e di diversi sistemi, quali il Naval Tactical Data System, i dispositivi IFF ed ESM e l’Optical Landing System. Sebbene il requisito per una nuova portaerei, e la relativa creazione di un gruppo aereo imbarcato, non sia stato definitivamente accantonato, al momento viene ritenuto più che secondario dal Governo brasiliano che, al contrario, sta dando maggiore priorità alla costruzione delle 4 nuove corvette medie “stealth” classe TAMANDARE’ – con consegna prevista della prima nave della classe nel 2021 - che affiancheranno la corvetta BARROSO e sostituiranno le 2 restanti INHAUMA, ed al programma che prevede la creazione di una flotta sottomarina strategica tramite l’introduzione di 4 battelli classe SCORPENE – che entreranno in servizio tra il 2018 e fine 2021, affiancando i 5 TYPE 209/1400 già in servizio - e l’acquisizione di una coppia di sommergibili a propulsione nucleare classe ALVARO ALBERTO già in fase di progettazione, battelli realizzati in Brasile con la consulenza della francese DCNS, la cui entrata teorica in servizio dovrebbe avvenire non prima del 2025. Inoltre alla modernizzazione della SAO PAULO, bisogna aggiungere anche la necessità di sostituire i 23 vetusti cacciabombardieri AF-1 – designazione brasiliana degli A-4KU SKYHAWK acquistati dal Kuwait nel 1998 per 70 milioni di dollari, 12 dei quali riammodernati nel 2010 a fronte di un costo pari a 140 milioni di dollari – e gli S-2T TURBO TRACKER, da tempo giunti alla fine della loro vita operativa. Nonostante il ritiro della SAO PAULO e la citata obsolescenza di questi apparecchi, la Marina Brasiliana intende proseguire l’addestramento dei propri piloti di velivoli ad ala fissa, sia localmente, presso la base aerea di Sao Pedro da Aldeia, che tramite programmi di training internazionali (Stati Uniti e Francia). Tale scelta trova spiegazione nelle stesse dichiarazioni di alcuni membri della Marina Brasiliana che intenderebbe dotarsi, entro il 2030, di una nuova portaerei (si parla di una simil CHARLES DE GAULLE, da oltre 40.000 t) costruita con l’irrinunciabile assistenza statunitense o europea, ma basata su sistemi nazionali ed equipaggiata con velivoli prodotti in Brasile, magari i Saab JAS-39 GRIPEN-M o SEA GRIPEN - versione navalizzata e ancora in “fieri”, in attesa di concreti acquirenti - del nuovo GRIPEN-NG in via di acquisizione dall’Aeronautica Brasiliana, 15 dei quali (sui 36 JAS-39E/F ordinati nel primo lotto di 108 velivoli totali) verranno realizzati proprio in Brasile.


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