Afghanistan. Il Generale Salvatore Farina, Comandante del Nato Joint Force Command (JFC) di Brunssum (Paesi Bassi), si è recato in visita in Afghanistan, alla missione Resolute Support (RS), che è sotto il comando e controllo proprio del JFC.
Durante la visita, rientrante tra gli impegni periodici del Comandante del JFC, il Generale Farina ha incontrato il Comandante della missione, Generale Nicholson, il Presidente afgano Ghani, il Chief Executive Officer (CEO) Abdullah Abdullah, alcuni rappresentanti della comunità diplomatica e, infine, ha visitato il contingente militare italiano che opera ad Herat.
Il Generale Farina e il Comandante Nicholson hanno fatto il punto sull’andamento della missione negli ultimi sei mesi. Hanno analizzato, in particolare, sia i progressi compiuti dall’Esercito, dalle Forze Speciali e dall’Aeronautica afgana, benché non abbiano ancora raggiunto un pieno livello di autosufficienza, sia la fragilità della situazione di alcune aree rurali, nelle quali l’insorgenza e i gruppi affiliati all’ISIS sono ancora in grado di svolgere attività a carattere offensivo.
Per evitare che il Paese diventi nuovamente un porto sicuro per il terrorismo internazionale e al fine di rendere pienamente operative le forze di sicurezza locali, il governo di Kabul ha pianificato una “Road Map” pluriennale fino al 2020, a supporto della quale si sviluppa la missione alleata di “formazione, consulenza e assistenza”.
Il tema è stato oggetto dell’incontro con il presidente Ghani, che ha sottolineato gli sforzi che iI suo Governo sta compiendo per aumentare le capacità delle forze di sicurezza, anche attraverso un’attenta selezione del personale. Ghani e il Comandante del JFC Brunssum hanno quindi convenuto sul ruolo fondamentale della missione NATO a supporto della lotta al terrorismo.
Nell’incontro con il Chief Executive Officer (CEO), Abdullah Abdullah è stato invece posto l’accento sulla necessità di creare più solide condizioni di sicurezza nel Paese, essenziali per pianificare uno sviluppo economico e sociale, non escludendo anche la possibilità di cercare una trattativa e un’intesa di riconciliazione con i responsabili delle forze talebane.
Il confronto con la comunità diplomatica locale ha confermato la necessità di appoggiare la Road Map governativa che punta non solo al rafforzamento delle forze armate e di polizia, ma anche al consolidamento delle istituzioni afgane, senza tralasciare la lotta alla corruzione.
Con un Afghanistan stabile e sicuro si eviterà che il Paese diventi un “rifugio” per il terrorismo internazionale, inoltre con il progresso e lo sviluppo si limiteranno i flussi di immigrazione dal Paese asiatico verso il Vecchio Continente.
La visita del Generale Farina si è conclusa con un incontro con il personale del contingente italiano di stanza in Herat. L’alto Ufficiale si è complimentato per la professionalità e la dedizione sempre dimostrate dai militari italiani, sottolineando come la situazione nella regione ovest dell’Afghanistan sia sempre stata additata, dai Vertici militari della NATO, come un esempio di successo per la missione ISAF, prima, e per la missione RS, oggi.
La notizia, corredata di galleria fotografica, è pubblicata sul Portale della Difesa raggiungibile dal seguente link