RIVISTA ITALIANA DIFESA
L'India sviluppa nuove versioni del BRAHMOS 21/02/2017 | Andrea Mottola

Secondo quanto recentemente dichiarato da alti dirigenti del consorzio russo NPO Mashinostroyenia e della Defense Research and Development Organization (DRDO) indiana - le 2 aziende che compongono la joint venture BrahMos Aerospace fondata nel 1998 e responsabile della produzione del missile da crociera supersonico BRAHMOS – i prossimi mesi saranno cruciali per lo sviluppo e i test di 2 nuovi versioni del missile. La prima riguarda la variante impiegabile dai tubi lanciasiluri dei sommergibili, una versione ovviamente ridotta nelle dimensioni rispetto a quella lanciabile tramite VLS – la BRAHMOS-S - già testata in passato (il primo test risale al lontano marzo del 2013, un evento storico che segnò il primo lancio verticale di un missile supersonico da una piattaforma sommersa) e in attesa di essere adottata una volta costruiti ed entrati in servizio i 6 nuovi sommergibili diesel-elettrici P-75I in via di acquisizione. Secondo i programmi, il nuovo BRAHMOS “siluro-lanciabile” verrà testato nella seconda metà del 2017 e, ovviamente, anch’esso sarà facilmente integrabile sui P-75I della Marina indiana. Per quanto riguarda la variante aviolanciata del missile, designata BRAHMOS-A, i test di lancio avverranno in India durante la primavera del 2017 e saranno effettuati da una coppia di Su-30MKI FLANKER-H dell’Aeronautica indiana opportunamente modificati per imbarcare il nuovo missile sul pilone ventrale, contro obiettivi sia terrestri che navali. Secondo quanto previsto dalla BraHmos Aerospace, il missile dovrebbe essere facilmente integrabile su velivoli già in servizio, come gli stessi Su-30MKI indiani (o Su-30SM russi), MiG-29K, RAFALE o TEJAS, mentre gli apparecchi che entreranno in servizio nei prossimi anni, quali l’ultimo esemplare della famiglia dei FULCRUM, il Mig-35, ed il futuro caccia di 5° generazione Sukhoi T-50/PAK-FA, potranno disporre della versione successiva BRAHMOS-A-NG (6 metri di lunghezza rispetto ai 9 attuali, Mach 3.5 di velocità, 450 km di portata e peso ridotto quasi del 40%, oltre a capacità ECM e riduzione della segnatura radar), i cui test di lancio sono previsti nel 2018. In realtà, di versione aviolanciata del BRAHMOS, si è parlato più volte negli ultimi 10 anni. Nel 2008 si parlò dei primi test, poi rinviati più volte fino al 2012 – anno in cui Nuova Delhi stanziò ben 1,2 miliardi di dollari per acquisto (800 milioni), prove ed integrazione di 200 missili – fino ad arrivare allo scorso giugno, quando è stato effettuato il primo volo con un simulacro del missile. Il BRAHMOS-A è caratterizzato da dimensioni leggermente inferiori rispetto al suo corrispettivo terrestre/navale, diretto discendente del missile da crociera YAKHONT,  a sua volta versione da esportazione del missile antinave russo P-800 (3M55) ONIKS. Nello specifico, il nuovo missile, oltre all’aggiunta di piani di coda per stabilizzarne la traiettoria durante la planata, avrà un peso inferiore del 15%, pari a circa 2,55 tn, riduzione resa possibile grazie all’utilizzo di un singolo booster a propellente solido (a differenza dei 2 che alimentano la versione land/sea based), caratteristica che dovrebbe consentire il trasporto di 2 missili. Le altre caratteristiche riguardanti guida, velocità, testata e raggio d’azione non si discostano molto da quelle relative al BRAHMOS sea/land based già in servizio presso Esercito e Marina indiana. Nello specifico, restano il sistema a guida radar attiva e la propulsione a 2 stadi (booster per accelerazione iniziale e raggiungimento della velocità supersonica, successivamente ramjet), così come i 280 km di portata ad una velocità di crociera di Mach 2.8 (per intenderci, circa il quadruplo rispetto a quella di un TOMAHAWK), mentre il peso della testata convenzionale in questa versione è leggermente superiore, attestandosi intorno ai 300 kg di esplosivo, rispetto ai 200/250 dei predecessori. In base alle dichiarazioni del AD della Brahmos Aerospace, una volta completati i test di lancio i restanti BRAHMOS-A, dei 200 ordinati dall’India nel 2012, andranno ad equipaggiare 2 squadroni di Su-30MKI e la produzione in serie del nuovo missile potrebbe partire già nel 2019. Tuttavia, per avere qualche certezza in più al riguardo, bisognerà attendere l’esito non tanto degli imminenti test del BRAHMOS-A, ma quelli (teoricamente) previsti per il prossimo anno e relativi al suo successore – BRAHMOS-A-NG – che, se dovesse confermare tempi di sviluppo, nonché caratteristiche tecniche e prestazioni anticipate - sensibilmente superiori rispetto al predecessore -  rischia di rendere obsoleto il BRAHMOS-A dopo appena 2/3 anni di servizio.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE