RIVISTA ITALIANA DIFESA
Presentato il MiG-35 09/02/2017 | Andrea Mottola

Il 26 gennaio la United Air Corporation – UAC ha ufficialmente presentato il nuovo caccia multiruolo di 4° generazione avanzata MiG-35, versione aggiornata e rivista del MiG-29M/M2 e della sua versione navalizzata K/KUB. Due le varianti mostrate durante la cerimonia, avvenuta nel complesso industriale della RAC-Mikoyan di Lukhovitsy: la versione monoposto, denominata FULCRUM-F e quella biposto d’addestramento MiG-35UB che ha effettuato un breve volo dimostrativo. Le caratteristiche che differenziano il MiG-35 dal predecessore sono varie e riguardano soprattutto la dotazione avionica e propulsiva, oltre che la panoplia di armamenti imbarcabili e la riduzione della segnatura radar. Per quanto riguarda la cellula, il velivolo disporrà di 9 punti d’attacco (8 subalari – rispetto ai 6 del FULCRUM standard – più uno ventrale) che gli consentiranno di trasportare fino a 7 tonnellate di armamenti guidati e non, oltre alla predisposizione per un pod PAZ-MK per il rifornimento in volo in modalità “buddy-buddy”, che potrà trasformare un MiG-35 in un aerorifornitore per un altro velivolo dello stesso tipo. L’autonomia è notevolmente migliorata rispetto al MiG-29, raggiungendo i 3.500 km con serbatoi supplementari, circa il 50% in più rispetto ai primi FULCRUM e, come detto, è rifornibile in volo. Anche peso e dimensioni variano sensibilmente rispetto al predecessore, con il MiG-35 che ha una grandezza pari a circa 1/3 in più del MiG-29, a fronte di una struttura alleggerita grazie al largo utilizzo di materiali compositi. Dal punto di vista avionico, sui MiG-35 sarà presente, a partire dal 30° esemplare di serie, il nuovo radar AESA Phazotron-NIIR ZHUK-AE con copertura dichiarata di 160 km per i bersagli aerei e di 300 km per gli obiettivi terrestri, radar che consente il tracking di 30 bersagli e l’ingaggio simultaneo di 6 obiettivi aerei o 4 terrestri/navali. Per quanto riguarda il sistema propulsivo, invece, sui velivoli prodotti in serie esso sarà incentrato sui motori turbofan a spinta vettoriale Klimov RD-33MKR – al momento, i FULCRUM-F utilizzati in fase di test dispongono dei propulsori RD-33MK, gli stessi presenti sui Mig-29M/M2 e MiG-29K/KUB navalizzati – dotati di sistema automatico di controllo digitale dei parametri e delle prestazioni FADEC (full-authority digital engine control) e che, probabilmente, garantiranno una spinta del 5-6% superiore rispetto agli attuali RD-33MK ed un ciclo di vita di circa 4.500 ore. Inoltre, inizialmente la Mikoyan prevedeva di equipaggiare i MiG-35 con display montato su casco del pilota (HMDS) TopOwl-F della Thales – che sugli apparecchi destinati alla VVS verrà sostituito dal sistema autoctono NSTsI-KOS - e il nuovo pod Escort Jammer ELT/568(v2) di Elettronica. Tuttavia, tenuto conto dell’attuale regime di sanzioni finanziarie e di embargo contro la vendita di armi e sistemi sensibili alla Russia, è improbabile che il nuovo FULCRUM venga equipaggiato con tali sistemi, a meno di improvvisi cambi di rotta nella politica estera dell’UE entro il 2019, anno in cui partirà la produzione in serie del MiG-35, come dichiarato dal Presidente della UAC Yury Slyusar. Detto ciò, anche grazie alla presenza del canale di comunicazione dati MIL-STD-1553, che consentirà di imbarcare sistemi e componenti acquisiti off-the-shelf, il MiG-35 è pienamente predisposto ad integrare, eventualmente, tali sistemi. Tale predisposizione e la connotazione “aperta” del MiG-35, unita al prezzo unitario pari a circa 45 milioni di dollari - comprensivi di pacchetto addestrativo, logistico e manutentivo - rende il nuovo FULCRUM particolarmente attraente per quelle aviazioni che sono alla ricerca di un caccia multiruolo di 4° generazione avanzata equipaggiato con radar AESA, soprattutto nel caso di paesi già utilizzatori del MiG-29. Ciò, non tanto rispetto ai concorrenti europei TYPHOON, RAFALE e GRIPEN E/F, che appaiono ancora superiori, almeno sulla carta, quanto rispetto alle alternative low-cost provenienti dall’est ed, in particolare, dalla Cina. A conferma di ciò, la presenza di ufficiali militari provenienti da oltre 30 paesi (tra cui Bangladesh, Egitto, India, Iran, Perù, Vietnam…) alla cerimonia di presentazione del MiG-35. Anche se al momento non esiste ancora una conferma ufficiale da parte della VVS, il cui capo, Generale Viktor Bondarev, ha dichiarato di voler attendere la conclusione dei test di volo dei prototipi sperimentali per verificarne la corrispondenza coi propri requisiti, la Russia dovrebbe ricevere il primo lotto di 37 velivoli entro la fine del 2019 (sui presunti 170 ordinati), con prime consegne previste per il 2018. Tuttavia, per la sostenibilità del programma, è vitale l’ottenimento di ordini provenienti dall’estero e, in tal senso, c’è da capire che ne sarà dei 46 MiG-35 preordinati dall’Egitto che è ancora in attesa dei fondi sauditi (2 miliardi di dollari) necessari a sostenere tale acquisizione. Ulteriori approfondimenti su RID 3/17


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