Sembra confermata la ripresa delle attività del reattore nordcoreano Magnox moderato a grafite per la produzione del plutonio di Yongbyon. Immagini satellitari hanno mostrano una colonna di fumo presumibilmente originata dalle condotte di raffreddamento ad acqua del complesso, mentre già in precedenza c’erano stati segnati di riavvio delle attività di riprocessamento delle barre di combustibile esausto e di separazione del plutonio. Il plutonio, ricordiamo, è molto più stabile dell'uranio arricchito e consente di ottenere un più semplice processo di miniaturizzazione degli ordigni. Contestualmente proseguono le attività di arricchimento dell'uranio condotte nel nuovo stabilimento da 2.000 centrifughe P2 disposte in 6 cascate, realizzato presumibilmente a partire dal 2008-2009 sempre nello stesso complesso di Yongbyon. In teoria, l'uranio leggermente arricchito di questo stabilimento viene utilizzato per alimentare il reattore sperimentale ad acqua leggera, in via di ultimazione sempre nel medesimo sito, costruito a partire dal 2009-2010. Nella realtà, il processo di arricchimento potrebbe essere elevato fino alla soglia critica di oltre il 90%per la realizzazione di materiale fisse per bombe atomiche. Oltre a questo stabilimento per l'arricchimento dell'uranio, la Corea del Nord avrebbe un secondo centro per l'arricchimento, mai, però, reso noto. Ad oggi, il regime di Pyongyang disporrebbe 15-20 testate nucleari, ma non è chiaro se abbia anche la capacità di miniaturizzarle e caricarle su missili balistici. Secondo una nostra valutazione, tale capacità potrebbe essere stata raggiunta di recente, sebbene in via ancora sperimentale.