RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuovi ritorni dall'F-35 23/05/2014 | Pietro Batacchi

Mentre va avanti il dibattito sul destino del programma F-35 inItalia - con acquisti congelati prospettive di dimezzamento - Lockheed Martin e Finmeccanica hanno firmato un Memorandum of Understanding per la condivisione di una serie di tecnologie network-centriche impiegate dal velivolo. Il MoU, che, oltre ad Alenia Aermacchi, coinvolgerà soprattutto SELEX ES, nello specifico permetterebbe all'industria italiana di entrare nella complessa architettura di data fusion dell'F-35 con relative interfacce e sistemi. Una delle caratteristiche  fondamentali del velivolo, infatti, è la sua capacità di data fusion e di scambio dati in tempo reale resa possibile dal software da oltre 10 milioni di linee e dai suoi sofisticati sistemi di scambio informazioni. Si tratta di un accordo molto importante che potrebbe incrementare i ritorni per l'industria italiana anche in un settore estremamente pregiato come quello delle comunicazioni e delle tecnologie network-centriche. Ad oggi il ritorno industriale si basa soprattutto sulla produzione delle ali del velivolo, di cui Alenia Aermacchi è second source, ovvero delle 2 semiali e del troncone di fusoliera (elemento strutturale dal costo di circa una decina di milioni di dollari). Per ora Lockheed Martin ha garantito la produzione di 825 ali, scesa da 1.200 dopo il primo taglio agli ordinativi del velivolo da 131 a 90 esemplari. Secondo informazioni di RID, fino a 101 aerei il ritorno garantito era ancora di 1.200 ali. Chiaramente se gli ordinativi degli aerei dovessero ancora scendere, magari dimezzandosi, anche il numero di ali da produrre a Cameri scenderebbe di conseguenza. A quel punto tutta l'architettura industriale faticosamente costruita attorno al programma franerebbe.


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