Il 16 dicembre, presso la Biblioteca di Palazzo Marina, è stata presentata la campagna navale di nave CARABINIERE in Medio Oriente, Australia e Sud-Est asiatico, ampiamente anticipata da RID lo scorso ottobre. Alla conferenza hanno partecipato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Amm. Valter Girardelli, il Presidente dell’AIAD Guido Crosetto, l’Ing Mauro Moretti, AD di Leonardo, e Giampiero Massolo, Presidente di Fincantieri. Il progetto relativo alla missione di nave CARABINIERE, infatti, vede la collaborazione, oltre che di MAE e MiSe, anche di numerosi partner industriali tra cui Elettronica, Fincantieri, Leonardo e MBDA Italia. Secondo quanto previsto dal programma, nave CARABINIERE partirà il 20 dicembre da La Spezia – con rientro previsto per fine aprile 2017 - per un tour finalizzato ad “assicurare presenza, sorveglianza marittima, - la nave parteciperà a missioni di contrasto alla pirateria nel Golfo di Aden - rafforzamento delle attività di cooperazione già in corso con alcuni alleati regionali e all'avvio di relazioni con nuovi potenziali partner”, come evidenziato da Girardelli. Inoltre, la fregata italiana sarà impegnata a svolgere “attività addestrativa congiunta con le marine locali – previste esercitazioni sia antisom che antisuperficie con unità australiane e 3 navi neozelandesi che si aggregheranno a Sydney - oltre a condurre attività di dialogo e cooperazione, nonché di Maritime Capacity Building”. Nel corso del suo viaggio - sulla falsariga di quanto avvenuto nel 2013/2014 col tour del 30° Gruppo Navale guidato da nave CAVOUR – la fregata CARABINIERE “promuoverà le capacità del sistema Paese Italia in campo militare ed economico, attraverso l'organizzazione di eventi sociali, culturali e di promozione dell'immagine dell'Italia in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche nazionali nei Paesi oggetto di sosta”, come ricordato da Graziano. Il tour prevede la sosta in diversi Paesi - nello specifico, Arabia Saudita, Sri Lanka, Australia (4 porti), Indonesia, Singapore, Malesia, Pakistan ed Oman - che rappresentano, secondo Moretti, “mercati di particolare interesse per l’industria della difesa italiana, e non solo”. Ciò è vero soprattutto per l’Australia, che nella shortlist per l’acquisizione di 9 (6+3) nuove fregate ASW previste dal programma SEA 5000 per la sostituzione delle 8 unità indigene classe ANZAC (valore del contratto quasi 30 miliardi di euro), ha inserito anche le FREMM, assieme alle britanniche Type 26 di BAE e ad un'evoluzione dell'F-100 spagnole di Navantia. Alla luce dell’importanza rivestita dalla gara, lo scorso 15 dicembre Fincantieri ha dato il via alle attività di una società ad hoc (Fincantieri Australia), con un proprio ufficio a Canberra, che gestirà la fase di partecipazione al processo di valutazione e sarà impegnata al fianco del Governo australiano e delle principali società attive in Australia nel comparto della cantieristica - una delle ambizioni del Governo australiano è proprio quella di dotarsi di una capacità cantieristica propria attualmente poco sviluppata - nell'ambito del programma delle fregate, che saranno realizzate ad Adelaide. Una scelta, peraltro, già effettuata dagli gli altri cocncorrenti che sono presenti da tempo in Australia e con numeri importanti. A differenza dei competitor, tuttavia, Fincantieri possiede un vantaggio competitivo enorme, come sottolinea Massolo, rappresentato dalla possibilità di “presentare al cliente australiano un prodotto già esistente, navigabile e well proven”. Proprio a tal proposito, a bordo della fregata CARABINIERE troveranno posto, oltre ai 145 uomini di equipaggio, ai team elicotteristici (sarà presente un elicottero SH-90), palombari, personale sanitario e un distaccamento del SAN MARCO per le operazioni di protezione, anche 2 ufficiali della Marina australiana. Detto della gara australiana, non vanno dimenticati gli scali previsti dalla nave in Arabia Saudita e Pakistan, tenuto conto che le marine di entrambi i paesi hanno in programma l’acquisizione di nuove unità (oltre alla FREMM potrebbe essere d'interesse la LPD modello Algeria/Qatar, nel caso dei sauditi), o l’ammodernamento di quelle esistenti - in particolare dei sistemi elettronici - come nel caso pakistano.