È stato approvato ieri pomeriggio durante la Ministeriale NATO il pacchetto comune di misure pratiche per rafforzare la cooperazione tra l'Unione Europea e la NATO. Partendo dalla dichiarazione UE-NATO firmata congiuntamente da Tusk, Juncker e Stoltenberg l'8 luglio 2016 al summit di Varsavia, sono state elaborate, e ora approvate, 40 proposte di azione pratica. Una parte significativa del documento, 10 punti in 4 campi di azione, è dedicata alla hybrid warfare, uno degli argomenti più caldi. A partire dai prossimi mesi i membri NATO e UE saranno incoraggiati a prendere parte ai lavori dello European Centre for Countering Hybrid Threats, istituito allo scopo di studiare e contrastare il fenomeno di forme ibride di conflitto per le quali la risposta militare classica è inadeguata o comunque insufficiente. Si propone inoltre la condivisione di informazioni tra la EU Hybrid Fusion Cell e il suo corrispettivo NATO. Nell'ambito dell'auspicata stretta collaborazione tra le 2 organizzazioni, si chiede poi ai membri di allineare la pianificazione NATO e quella dello EU capability development plan al fine di migliorare la resilienza delle 2 organizzazioni alla minaccia. Tale allineamento è considerato desiderabile sia dal punto di vista strutturale, per non creare sovrapposizione di competenze ma, piuttosto, complementarietà, che dal punto di vista pratico, perché consente di avere un livello di resilienza omogeneo per l'intera Alleanza, ma anche la possibilità di agire rapidamente in modo coordinato in caso di crisi. Il secondo argomento per rilevanza, infatti, è proprio la gestione delle crisi. Nel 2017, per la prima volta, gli esperti UE verranno coinvolti in maniera strutturale nelle NATO Crisis Management Exercise (CMX). Questo tipo di esercitazioni coinvolgono centinaia di persone tra militari, civili e personale diplomatico. Dal prossimo anno queste verranno pianificate insieme e le lessons learned tratte e condivise congiuntamente dalle 2 organizzazioni. Non si tratta quindi di esercitazioni militari proprie, ma vengono indicate come un tassello fondamentale da aggiungere alla cooperazione NATO - UE. Ampia parte , 5 punti, è dedicata alla sicurezza marittima e al coordinamento delle varie iniziative NATO e UE. Dunque, entro questo mese le operazioni NATO SEA GUARDIAN e UE SOPHIA potranno scambiare informazioni e potranno assistersi a vicenda sugli aspetti logistici sul campo. Proseguiranno inoltre le attività congiunte del meccanismo Shared Awareness and De-Confliction in the Mediterranean (SHADE MED). Nel 2017 UE e NATO studieranno poi la possibilità di una collaborazione più strutturata e profonda. Per quanto riguarda l'Italia e il suo ruolo in queste nuove iniziative, il Segretario Generale della NATO ha precisato che gli ultimi eventi in Italia non condizionano il suo ruolo nell'Alleanza. L'Italia è un partner storico e consolidato, il contributo italiano è importante su molte delle attività chiave dell'Alleanza, e questo prescinde dalle vicissitudini interne. Inoltre va riconosciuto al Governo Renzi di essere stato molto attivo e propositivo nell'occuparsi del fronte sud e delle sue sfide.