RIVISTA ITALIANA DIFESA
NATO: la proposta italiana per il fianco sud 23/11/2016 | Pietro Batacchi

Negli ultimi tempi una delle questioni più sensibili per la NATO è stata come equilibrare l'impegno politico-militare sul fronte orientale, teso a costituire un dispositivo avanzato di dissuasione di fronte alla nuova assertività russa, con una strategia complessiva per il fianco sud con la quale rassicurare membri come Italia, Grecia o Spagna rispetto a minacce meno convenzionali e più volatili come l'immigrazione, il terrorismo, la proliferazione e così via. Non è una cosa da poco considerando che la NATO è un'organizzazione politico militare strutturata per pianificare, condurre e, possibilmente, vincere una guerra convenzionale – guerra difensiva ai fini della garanzia della difesa collettiva degli Stati membri - e per fare operazioni di peace enforcing/stabilizzazione come accaduto per un decennio in Afghanistan. Di fronte a minacce molto più volatili, una per tutte l'immigrazione illegale, la NATO ha meno strumenti da mettere in campo e questo certo non fa piacere ad un Paese come l'Italia che vorrebbe che l'Alleanza si spendesse molto di più anche sul fianco sud con un approccio alla sicurezza più a 360°. Per questa ragione, il nostro Paese, con un notevole unità di intenti tra Esteri e Difesa, si è impegnato in questi mesi a tutto campo per accentuare il profilo dell'Alleanza come organizzazione politica e di sicurezza e per giungere il prima ad una strategia per il sud basata su misure concrete. In quest'ottica, sin dal Summit del Galles dell'autunno 2014 – quando fu approvato il Readiness Action Plan (RAP) volto a potenziare le capacità di risposta militare dell’Alleanza a seguito dell'annessione russa della Crimea e del conflitto nel Donbass – la NATO ha lanciato un processo per valutare le possibili modalità per fronteggiare anche l’instabilità della periferia meridionale. Questo processo è culminato con l'approvazione nel dicembre 2015 della "Guidance for NATO’s adaptation to challenges from the South" volta ad orientare il lavoro delle autorità militari per la realizzazione del Framework di adattamento a sud entro il Summit di Varsavia del luglio di quest'anno. Tale Framework è stato poi effettivamente approvato in sede a Varsavia, rappresentando uno dei cosiddetti WSD (Warsaw Summit Deliverables). Ad oggi, l'Italia – come ricordato anche di recente dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Claudio Graziano - ha messo a punto un pacchetto di proposte con le quali operazionalizzare il “Framework per il Sud”. La prima e più importante proposta, alla quale ha più volte fatto riferimento anche il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, è la creazione di un hub, o cabina di regia, per il sud nell'ambito del Joint Forces Command NATO di Napoli. Tale hub avrà il compito di collezionare, analizzare e disseminare le informazioni per contribuire alla consapevolezza della situazione e alle decisioni in ambito NATO, coordinare le necessarie attività per l’implementazione del "Framework for the South" e, più in generale, coordinare le attività dell'Alleanza sul fianco sud. Allo stesso tempo, come annunciato sempre dal Generale Graziano la scorsa settimana, l'Italia ha reso disponibile il Comando NATO di Solbiate Olona (NRDC-It) per eventuali operazioni militari sul fianco sud ed un comando divisionale per coordinare tutte le attività di assistenza e supporto – DCB (Defence Capacity Building) – a favore dei Paesi con i quali la NATO ha già in essere un partenariato: Tunisia, Giordania ecc. Sempre in quest'ottica l'Italia punta ad un ulteriore sviluppo della missione SEA GUARDIAN – partita nel Mediterraneo a metà ottobre – ad implementare una serie di attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione per il fianco sud – in attesa che diventi pienamente operativo, a partire dal 2018, il sistema di sorveglianza NATO AGS (Allied Groud Surveillance) di Sigonella basato su 5 UAV strategici RQ-4B Global Hawk Block 40 – ed a valorizzare il Deployable Air Command & Control Centre (DACCC) di Poggio Renatico, ovvero il comando dell'Alleanza dispiegabile in teatro per la gestione e la condotta delle operazioni aeree. Ulteriori approfondimenti su RID 1/17.


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